ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

La protesta dei precari irrompe all'Inps

Contro la sanatoria-truffa, per un nuovo Welfare: i centri sociali lanciano la mobilitazione del 14 dicembre a Roma

9 / 12 / 2010 Ancona, Bologna, Trento e Padova: iniziative all'INPS

"Zero diritti, zero pensioni, zero futuro. Reddito per tutti!" questo lo striscione comparso questa mattina sulla facciata della sede regionale Inps di piazza Cavour ad Ancona.

Una giornata di iniziativa dalla parte di migranti e precari: per i diritti dei migranti truffati dalla regolarizzazione per i lavoratori domestici, che dopo aver inoltrato la domanda e versato in anticipo un contributo minimo di 500 euro si sono poi visti rifiutare la procedura di emersione.http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Ancona-La-protesta-dei-precari-irrompe-allInps/6747

Oltre 50 persone, fra precari e attivisti dei Centri Sociali delle Marche, sono salite fino al quarto piano dell'edificio, da cui hanno calato lo striscione e dove hanno convocato un incontro con la stampa

Gli attivisti hanno sciolto la manifestazione lanciando l'appuntamento per la manifestazione nazionale del 14 dicembre a Roma sotto Montecitorio: "Uniti Contro la Crisi, Noi la fiducia non ve la diamo

Continua...

Il 14 Dicembre 2010 tutti a Roma


Sotto a Montecitorio... Noi la fiducia non ve la diamo !
La Fiom e i Centri Sociali delle Marche organizzano la partecipazione.
Per informazioni e prenotazioni pullman:
 
- ambasciata@glomeda.org

Continua...

Oltre 2000 a difesa del diritto all'acqua

Studenti, precari e operai si uniscono alla battaglia per i beni comuni

Centinaia di persone da tutte le Marche hanno sfidato il vento forte e la temperatura rigida del capoluogo dorico e si sono ritrovate ad affollare Piazza della Repubblica di fronte al Teatro delle Muse.
Pullman da ogni provincia e tanti che si sono mossi con mezzi propri per non mancare all'appuntamento lanciato dal popolo dell'acqua, decine le sigle del mondo dell'associazionismo che hanno sostenuto l'iniziativa

In collegamento da Cancun, la corrispondenza di Vilma Mazza, dell'associazione Ya Basta! in diretta dalla conferenza sul clima COP16. I videointerventi inviati da Elio e Neri Marcorè hanno poi lasciato spazio al concerto prima del saluto collettivo della piazza a Mario Monicelli.

La piazza dell'acqua chiede diritti e democrazia e parla la stessa lingua delle mobilitazioni studentesche e delle battaglie per la dignità del lavoro. Prossima fermata, il 14 dicembre a Roma tutti Uniti Contro la Crisi sotto Montecitorio.

Continua...

Comunicato Stampa DIRITTO DI SPERANZA

Difficile definire “una morte per cause naturali” quella toccata al ragazzo afgano deceduto per asfissia nel traghetto Patrasso – Ancona della Minoan Lines. La responsabilità di questa tragedia invece va imputata alla guerra che ha distrutto il suo paese d’origine e a chi non permette alle persone afgane di accedere alle procedure per richiedere asilo o ricevere lo status di rifugiato. Ormai il porto di Ancona è riconosciuto dai disperati che cercano di scappare dall’inospitale Grecia, come un porto da attraversare senza farsi trovare perché troppo spesso chi si imbarca per Ancona corre un doppio pericolo: essere rintracciato dall’equipaggio della nave e finire rinchiusi in qualche angusta cabina senza riuscire a toccare suolo italiano oppure essere rintracciato dalle autorità del porto di Ancona e non riuscire a richiedere protezione.Sono questi i motivi che spingono i potenziali richiedenti asilo a nascondersi e a rischiare la vita appesi sotto i tir.

Il ragazzo di ieri è la seconda vittima in pochi giorni di questa assurda e inumana fuga. Sabato scorso a Patrasso un afgano di 25 anni, padre di tre figli, è morto schiacciato da un tir guidato da un camionista italiano. Sardar Ayari, questo il nome del ragazzo, stava cercando di salire su un camion fermo al semaforo, quando il mezzo guidato dall’autista italiano si è scagliato contro il gruppo di afgani che tentavano di nascondersi sotto un tir che li avrebbe portati in Italia.

In Grecia per incidenti del genere c’è il processo immediato, ma dato che si trattava di un afgano, l’uomo è stato fatto ripartire un’ora dopo l’incidente nonostante i testimoni abbiano dichiarato alle autorità che l’azione era stata volontaria.

Denunciamo tutte le pratiche che rendono le persone “invisibili”, chiediamo con forza che venga riconosciuta a tutti quelli che arrivano in Italia e in Europa la “dignità di uomo” e che vengano accertate le responsabilità dei due incidenti. Chiediamo una procedura equa e giusta per i responsabili per non far “normalizzare” la morte di chi arriva in Italia solo per chiedere aiuto e trovare una vita degna.

Se non reagiamo, siamo tutti responsabili. Se non protestiamo contro l'ingiustizia, nessuno di noi può dirsi giusto.

Faro sul porto

Osservatorio dell’Ambasciata dei Diritti Marche
Continua...