ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

Solidarietà ai condannati. Stop ai CPT!

Apprendiamo con rabbia e purtroppo non con stupore che il processo ai compagni che hanno bloccato la costruzione di un C.P.T. a Corridonia interrompendo un consiglio comunale ha emesso sentenze esemplari e durissime.
Oltre che esprimere incondizionata solidarietà ai resistenti ribadiamo ancora una volta che non vogliamo lager nelle nostre terre e che la repressione non può che far aumentare l’indignazione e la voglia di lottare.
Siamo vicini ai nostri fratelli che insieme a tutti noi hanno impedito che nella nostra regione venisse costruito un carcere per migranti.
Rivendichiamo il nostro diritto di resistenza contro ogni forma di razzismo.
C.S.A.OLTREFRONTIERA - PESARO
BOTTEGA DI RESISTENZA GLOBALE-FOSSOMBRONE
E' PERICOLOSO AVERE RAGIONE
QUANDO LO STATO HA TORTO
Venerdì 21 settembre il Tribunale di Macerata ha condannato - in primo grado con pene che vanno dai quattro mesi ad un anno e quattro mesi - cinque nostri compagni (uno dei quali del Mezza Canaja) che nel marzo del 2004, insieme a tanti altri militanti dei centri sociali marchigiani e a tanti cittadini, hanno opposto resistenza alla costruzione di un Centro di Permanenza Temporanea (CPT) nella nostra regione. Quel 3 marzo centinaia di persone entrarono nella sala del Consiglio Comunale di Corridonia per manifestare la propria contrarietà alla costruzione di tale abominio giuridico.
Aldilà della scontata ma non meno importante solidarietà ai condannati – la loro condanna è anche la nostra – vorremmo portare all’attenzione di tutti le situazioni poco trasparenti e le contraddizioni che hanno caratterizzato l’esito del processo.
Anzitutto la decisione è stata frutto di un giudizio politico, perché sin dall’inizio il giudice ha mostrato la chiara volontà di condannare i cinque imputati. Chi ha assistito alle numerose sedute del processo ha potuto constatare come il giudice si comportasse come un secondo pubblico ministero, passando spesso dalla parte di chi un giudizio lo deve formulare a quella di chi lo ha già formulato e va in cerca di conferme.
Ora, che cosa ci legittima a dire questo con un senso di oggettività?
I cinque sono stati condannati, tra l’altro, a risarcire 5000 euro di danni morali al Comune di Corridonia. Occorre però ricordare che cosa è avvenuto in quei giorni. Nessuno dei consiglieri comunali, né nella maggioranza, né nell’opposizione sapeva che durante la fatidica riunione del consiglio comunale si sarebbe discusso e in seguito espropriati dei terreni per costruire il CPT; né lo avrebbero saputo, perché l’esproprio era stato concordato di nascosto tra il sindaco e la ditta appaltatrice. La protesta ha fatto emergere la questione, e così i consiglieri comunali all’unanimità hanno deciso di votare contro la realizzazione del progetto.
Per ricapitolare, ecco come lo Stato ha ripagato una protesta che, tra l’altro, ha fatto emergere un giro illecito di denaro: attraverso una multa di 5000 euro per danni morali per la “rovina dell’immagine del Comune di Corridonia”, e anni di galera elargiti con molta leggerezza, senza che per altro sia mai emersa – neanche nella requisitoria finale del PM - una prova evidente che inchiodi inequivocabilmente gli imputati ai reati a loro contestati.
Infine, strana coincidenza, la mattina del processo una chiamata anonima denuncia la presenza di una bomba in tribunale. Naturalmente la bomba non c’era, ma fatti di questo genere hanno molte affinità con vecchie strategie della tensione di moda qualche decennio fa in Italia. Così, oltre a creare un clima di maggiore astio fra le parti in causa, si è data la possibilità alla stampa di far articoli sensazionalisti, alludendo a facili associazioni di idee nelle menti dei lettori.
Insomma, è sempre pericoloso avere ragione quando lo Stato ha torto!
Di fronte alla dimostrazione della loro colpevolezza, le istituzioni italiane hanno reagito ancora una volta con il vecchio vizio di farla pagare cara a chi le ha messe sul tavolo degli imputati, dimostrando una cronica inettitudine all’autocritica e all’accettazione delle proprie colpe. Ma questa accusa, anziché intimorirci, conferma le nostre idee e alimenta la convinzione della giustezza delle nostre lotte.
Solidarietà ai compagni condannati, che quotidianamente insieme a tanti altri resistono all’istallazione di questi lager per migranti!
CSOA MEZZA CANAJA
Corriere Adriatico 29 settembre 2007
Corridonia, polemica sul Cpt.
Possibile un’interrogazione parlamentare sulla vicenda Prc, solidarietà ai no global condannati
CORRIDONIA - La Federazione provinciale del Prc di Ancona esprime solidarietà ai cinque giovani condannati il 21 settembre scorso dal Tribunale di Macerata per aver interrotto, nel 2005, una seduta del consiglio comunale di Corridonia dedicata all’ipotesi di realizzare un centro di prima accoglienza in città, che poi non ha mai visto la luce. Il Prc annuncia anche che valuterà se esistono presupposti giuridici e politici “per portare il caso all’attenzione dei ministeri competenti e presentare un’interrogazione parlamentare”.I cinque attivisti sono stati condannati a pagare una pena pecuniaria di 5.000 euro per i “danni morali” arrecati al consiglio, e a pene detentive (sospese) che vanno dai quattro mesi a un anno e quattro mesi di reclusione. Rifondazione ribadisce in una nota anche la sua contrarietà ai Cpt, “divenuti veri e propri lager per i migranti che dopo un disperato e costoso viaggio dal paese di origine, si vedono imprigionati in galere con finto nome e ricacciati lontani dal quel porto sicuro tanto agognato”. “Incendi dolosi avvenuti anche nelle Marche - conclude la nota -, pestaggi razzisti e gesti di violenza nazifascista dettati da xenofobia, non vengono perseguitati dalla legge con altrettanta tenacia”. L’episodio avvenne in occasione della discussione di un Cpt a Corridonia, caso che sollevò molto clamore e attirò l’attenzione sul Consiglio che lo lo doveva prendere in esame.

Nessun commento: