Queste le parole e gli slogan che hanno accompagnato la giornata di ieri, questi i motivi per cui come Ambasciata dei Diritti di Ancona insieme al Comitato Referendario 2 si per l’Acqua Bene Comune di Ancona e al Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l’Acqua ci battiamo da anni, da quando è stata presentata nel 2007 la proposta di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato*. L’Ambasciata lavora su diversi temi ambientali, ha ottenuto con altre associazioni cittadine la raccolta differenziata per il Comune di Ancona, lavora e si batte per la riappropriazione degli spazi cittadini e per la valorizzazione della città come bene comune. La battaglia per l’acqua è stata il naturale proseguo di battaglie già avviate sui beni comuni. Ieri ad Ancona, insieme a tutte le anime che hanno partecipato alla manifestazione contro la staffetta organizzata da Federutility, crediamo che si sia costruita una giornata straordinaria in cui è stata riaffermata la sovranità popolare e il tipo di democrazia a cui aspiriamo. L’acqua è una battaglia paradigmatica per tutti i beni comuni. Attraverso questa battaglia abbiamo costruito relazioni, consenso e interrelazioni. Ci siamo confrontati anche duramente con tanti no, siamo stati additati di utopia e di “vivere fuori dalla realtà”. Invece siamo più forti di prima: forti dei 26 milioni di si che abbiamo ottenuto per il referendum e forti dell’idea che abbiamo di democrazia partecipativa e di gestione pubblica dei beni comuni. Questa forza ci deriva anche dai primi esempi che cominciano a realizzarsi in Italia per la ripublicizzazione della gestione dell’acqua: prima dovevamo richiamare Parigi e Berlino per parlare di ripublicizzazione dell’acqua oggi possiamo parlare di Napoli** e speriamo presto anche della Provincia di Ancona. Noi saremo in prima linea come ieri a combattere perché Multiservizi Spa venga trasformata in azienda speciale e che la gestione dell’acqua sia pubblica e partecipata. Grazie a quanti ci hanno sostenuto durante la campagna referendaria e grazie a quanti hanno partecipato ieri.
Lo slogan che ci ha accompagnato in questi anni “Perché si legge acqua e si scrive democrazia” dopo ieri lo urliamo un po’ più forte!
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