ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

Ieri sera più di cento persone hanno preso parte al presidio organizzato dalla “Campagna Palestina Solidarietà” e dall'Ambasciata dei Diritti di Ancona, in solidarietà con il popolo palestinese di Gaza da giorni vittima di bombardamenti indiscriminati da parte di Israele. Sono state accese 130 candele a fianco dei biglietti che ricordavano il nome e il cognome dei morti sotto le bombe, per ricordare che i palestinesi non sono solo numeri ma persone, in molti casi bambini, con una loro storia e dei sogni spezzati dalle bombe israeliane. I vari interventi dal microfono hanno sottolineato il fatto di non voler essere complici in nessun modo di questo genocidio, anche il silenzio sarebbe una forma di complicità. Chi era in piazza, non è indifferente, non tace ma continua a denunciare il crimine in atto, non vuole nemmeno essere neutrale perché è chiaro che la ragione sta dalla parte delle vittime, dei bambini e degli anziani uccisi. Il nostro governo come quello americano nelle sue forme di solidarietà ad Israele è invece complice di quello che sta succedendo a Gaza, cosi come lo sono i media che continuano a mistificare gli eventi. Durante il sit in abbiamo ascoltato, con collegamenti telefonici, le drammatiche testimonianze di Michele Giorgio giornalista del manifesto che non ha lasciato Gaza e sta raccontando il paese sotto le bombe e Meri Calvelli, internazionale italiana che tre giorni fa è uscita da Gaza ed ora ha trovato rifugio in Cisgiordania. Entrambi hanno testimoniato come le bombe non risparmino nessuno, la stessa colonna di mezzi di cooperanti internazionali che ha lasciato Gaza è stata colpita dall'aviazione israeliana, come obiettivi sono anche i giornalisti, l'intento è quello di diffondere morte e terrore.
“Faranno il deserto, e lo chiameranno pace. Il silenzio del «mondo civile» è molto più assordante delle esplosioni che ricoprono la città come un sudario di terrore e morte"

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