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Ragazzi in fuga. Sabato 11-05-2013

Oggi al porto di Ancona si è consumato l'ennesimo episodio che testimonia come i diritti umani siano costantemente violati, a causa di una normativa assurda che crea le condizioni affinché molti ragazzi provenienti da paesi in guerra o poveri, debbano mettere a repentaglio la propria vita per cercare di approdare nel nostro paese, con la speranza di costruirsi un futuro migliore.
Diversamente da molte volte precedenti oggi tutto è accaduto sotto lo sguardo di un nutrito numero di persone, che seguendo distrattamente le operazioni di sbarco da una nave proveniente dalla Grecia, hanno visto improvvisamente scappare da un camion due ragazzi che hanno poi scavalcato le reti del porto cercando rifugio tra le vie cittadine. Purtroppo per loro, la fuga è stata resa vana dalle forze dell'ordine che si sono prodigate nell'inseguimento.
Di questi ragazzi non sappiamo nulla ma tutto ci fa pensare che la loro storia sia simile alle migliaia di storie che da anni stiamo monitorando.
In attesa di sapere dalle solite veline quale sarà la versione ufficiale abbiamo notato con piacere come sia scattata una rete di solidarietà invisibile, segno che comunque una certa sensibilità lentamente si stia formando in città. Infatti dopo appena un minuto dall'accadimento dei fatti ci sono arrivate le prime telefonate e quando siamo arrivati in porto c'erano già altre persone di associazioni legate al mondo dei migranti che avevano allertato il GUS, altri ancora avevano chiamato degli avvocati di movimento pronti a farsi carico della difesa nel caso qualche profugo fosse riuscito a divincolarsi dalla rete dei controlli. Probabilmente quei ragazzi non ci hanno nemmeno visto, come non si sono accorti di nulla i centinaia di turisti che si stavano imbarcando ma noi c'eravamo e ci saremo sempre per far urlare che nessun uomo può essere clandestino.
(nella foto il camion da cui sono usciti i due ragazzi).

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