Mercoledì 10
luglio i genitori di diversi Istituti Comprensivi di Senigallia si sono
autoconvocati per discutere dei tagli alle mense scolastiche e sull’assetto
stabilito dall’Amministrazione Comunale in questo settore a partire dal prossimo
anno scolastico.
Il piano comunale,
stabilito con Delibera del 18/06/2013 prevede:
- chiusura delle cucine di Marzocca e Parco delle Pace, tra l’altro rinnovate in parte nel 2011 con impegno economico da parte del Comune;
- accorpamento delle suddette cucine presso la struttura della CIMAS che fornirebbe l’uso delle sue cucine, il pagamento delle utenze, la consegna dei pasti nei vari plessi, la distribuzione delle merci crude ed anche uno sconto di 25.000 euro rispetto al prezzo iniziale proposto (praticamente una ONLUS);
- il mancato rinnovo del contratto annuale di n° 2 lavoratori che da circa 9 anni venivano chiamati con regolarità a prestare la loro opera nelle cucine.
- la fornitura di tutti gli alimenti biologici da parte della CIMAS.
Il Comitato dei
genitori si è espresso in modo molto critico rispetto a questa decisione
partendo dal presupposto che i tagli determinati dalla crisi non devono sempre
ricadere sui cittadini e sulle famiglie ne’ tantomeno sui servizi ai bambini
della città. La scuola pubblica e la di refezione scolastica non devono essere
toccati e questa riorganizzazione non può assolutamente garantire un servizio
accettabile.
I punti cottura,
già ridotti a 3 dagli 8 iniziali, sono il minimo sindacale per offrire un
servizio di qualità appena sufficiente e ridurli a due significherebbe far
mangiare ai 1200 bambini pasti di pessima qualità.
Diminuire di 2
unità la squadra di cucina significa che ogni singolo cuoco dovrà aumentare
sensibilmente il numero di pasti preparati (già più numerosi rispetto ad altri
punti cottura di altre città) con un evidente ed ulteriore abbassamento della
qualità dei pasti somministrati ai bambini.
Già le famiglie
contribuiscono per un 73% al costo complessivo della refezione scolastica
cittadina con il pagamento del buono pasto di 5 euro, non è pensabile che
questa Amministrazione pensi di operare un taglio di 120.000 euro sul solo 27%
che investe sul servizio.
Quello che è
scandaloso è che, sempre la nostra Amministrazione, eroga un ammontare pari a
69.900 euro per gli asili privati della nostra città a cui vanno aggiunti
14.000 per le scuole paritarie Ada Bianchi e San Vincenzo. Una cifra che da
sola basterebbe ad annullare il taglio che si intende operare.
Ribadiamo
fermamente che la scuola pubblica va difesa ed i servizi essenziali per i
nostri figli non devono essere resi scadenti in virtù di una crisi che ci siamo
stancati di pagare e che il governo del nostro paese ci impone con atti
scellerati come il pareggio di bilancio. A governare è lo stesso partito di cui
fanno parte i nostri Amministratori locali e le loro solite litanie che “è
colpa della crisi e del governo che ci impone i tagli” sono una presa in giro
per tutti noi cittadini, dal primo all’ultimo.
Comitato dei
genitori per la mensa
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