Ieri mattina si è determinata l’ennesima tragedia nel Mar Mediterraneo. Circa 30 mila, dall’inizio dell’anno ad oggi, sono le persone giunte nel nostro paese in fuga da guerre e persecuzioni.
Ieri sera ad Ancona http://www.meltingpot.org/Ancona-ultima-ora-21-40-Circa-80-migranti-su.html#.U3IRKnaHMZ4
sono state trovate circa 80 persone sulla nave Minoan Lines proveniente
dalla Grecia. Sono rimaste chiuse tutta la notte all’interno della nave
e di queste solo 8 sono state accolte, due minori e sei richiedenti
asilo. Le altre, pochi minti fa, alle ore 14, con la stessa nave su cui
sono giunte al porto dorico, sono state riammesse in Grecia. Si tratta
di giovani uomini, principalmente di nazionalità siriana, alcuni somali e
palestinesi. Si tratta delle stesse persone che l’operazione Mare
Nostrum salva nelle acque del Mediterraneo. Quelle stesse persone oggi
sono state riammesse in Grecia dove il diritto d’asilo non è
riconosciuto e la violenza indiscriminata contro i migranti è ben nota a
tutti.
In un contesto di emergenza umanitaria come questo
riproponiamo l’appello per l’apertura di un canale umanitario per il
diritto d’asilo europeo lanciato a poche ore di distanza dalla tragedia
del 3 ottobre 2013 e sottoscritto nuovamente dalla Carta di Lampedusa.
Chiediamo con forza:
l’apertura di percorsi autorizzati e sicuri di ingresso per chi fugge
da guerre e persecuzioni affinché possa chiedere asilo alle istituzioni
europee presenti nei paesi terzi senza doversi imbarcare alimentando il
traffico di essere umani e il bollettino di naufragi e respinti;
una degna accoglienza a partire dal riconoscimento del titolo di
soggiorno oltre che di percorsi di inserimento nel territorio;
l’immediata apertura dei confini interni all’Europa che privano migliaia di persone del diritto di scegliere dove arrivare.
Da dietro le reti metalliche che circondano il porto di Ancona,
abbiamo visto partire l’ennesima nave con dentro 70 persone in fuga da
guerre, stremate da viaggi disumani affrontati stando sigillati
all’interno del sottofondo di un camion. Li abbiamo visti respingere per
l’ennesima volta da un governo nazionale ed europeo che si fa vanto dei
salvataggi in mare, e poi opera, protetto dalla legge, operazioni come
queste, fregandosene della disperazione di queste persone.
Questo
non deve accadere e riaffermiamo con forza, con La Carta di Lampedusa,
che ogni essere umano che si trovi nella necessità di muoversi dal suo
paese di nascita e/o di cittadinanza, o dal paese in cui ha scelto di
vivere, in ragione di ogni tipo di persecuzioni individuali e/o
collettive, già avvenute o potenziali, ha la libertà di scegliere il
luogo in cui stabilirsi e ciò non deve in alcun modo essere messo in
contrapposizione con la libertà di movimento, di restare e di scelta del
luogo in cui abitare delle persone che non vivono tali condizioni.
Ancona 13 maggio 2014
Comunicato Stampa dell'Ambasciata dei Diritti Ancona
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