Siamo
in attesa che venga depositata la sentenza della Corte Costituzionale,
come primo commento possiamo dire che valutiamo la posizione espressa
ieri sul primo decreto Salvini (dl n. 113 del 2018) come parte di una
lunga battaglia iniziata nel 2018 contro una legge razzista e
discriminatoria. E’ stata una battaglia popolare combattuta dal basso
usando tutti i colpi possibili.
E’ dal 5 ottobre 2018
che il decreto Salvini su immigrazione e sicurezza, vieta il
riconoscimento della residenza anagrafica ai richiedenti protezione
internazionale.
Per contrastare fermamente questa legge, siamo scesi
in 100mila per le strade di Roma, con il corteo degli “Indivisibili”;
per difendere il diritto alla residenza sono stati occupati gli uffici
delle anagrafi comunali, organizzati presidi territoriali e indette
manifestazioni davanti ai comuni.
A luglio 2019 il tribunale di
Ancona, a seguito di un ricorso seguito dall’Ambasciata dei Diritti, ha
obbligato il Comune di Ancona ad iscrivere il richiedente asilo
discriminato. E’ stato il primo caso in Italia in cui si rinviava alla
Corte costituzionale facendo riferimento esclusivamente al tema del
divieto di residenza.
Nei mesi successivi tanti richiedenti asilo
hanno presentato domanda di residenza, ricevendo sempre l’esito negativo
del Comune di Ancona. A febbraio 2019 la Sindaco di Ancona, sotto
pressione visto il pericolo di dover rispondere nuovamente in un’aula di
tribunale ai ricorsi che si stavano accumulando, ha emanato un
provvedimento per riconoscere la residenza in via temporanea ai
richiedenti asilo, in attesa dell’arrivo della sentenza della Corte
Costituzionale.
Finalmente ieri la Corte ha dichiarato la legge
Salvini incostituzionale perché viola “l’articolo 3 della Costituzione
sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la
norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di
controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per
irragionevole disparità di trattamento, perché rende
ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai
servizi che siano anche ad essi garantiti”.
E ora tutti i richiedenti asilo potranno accedere all'iscrizione anagrafica.
Sono stati due anni di lotte e mobilitazioni: è una grande vittoria collettiva.
Il primo pezzettino di questa legge è stato smontato, ora dobbiamo continuare a smontare gli altri pezzi.
Nessun commento:
Posta un commento