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Ancona è troppo lontana per essere un porto sicuro per la Ocean Viking

Il costante attacco alle organizzazioni non governative (ONG) impegnate nei salvataggi nel Mediterraneo si perpetua da anni per mano di tutti i rappresentanti politici: dal PD con Minniti, al governo Lega-5Stelle, fino all'attuale governo Meloni.

Il Decreto Legge n.1 del 2023, comunemente noto come Decreto Piantedosi, include disposizioni che complicano le operazioni di salvataggio, stabilendo la necessità di un "porto sicuro" situato a molte miglia nautiche dal luogo del naufragio. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: dopo un anno di applicazione, le navi della flotta civile delle ONG devono affrontare lunghi viaggi per raggiungere i porti designati, distanti dalle zone di operazioni di ricerca e soccorso (SAR), con conseguenze tragiche che includono un aumento di mille persone morte in più rispetto al 2022 (con 2.571 morti accertati nel Mediterraneo nel 2023). 
 
Il porto di Ancona è stato assegnato alla nave Ocean Viking, che trasporta a bordo 336 naufraghi salvati, che ora sono in condizioni di stremo fisico e psicologico, ci sono anche numerosi minori non accompagnati e donne in stato di gravidanza. Tuttavia, anziché ricevere assistenza immediata, il governo ha imposto la permanenza in mare dopo il salvataggio, obbligandoli a navigare per giorni per raggiungere Ancona. Una volta sbarcati, dovranno intraprendere un viaggio via terra in autobus, probabilmente verso le regioni del sud Italia.
Perchè tanta disumanità? A cosa serve infliggere tanta sofferenza alle persone?
C'è una sola risposta: alla propaganda del governo e della fortezza europa.
 
È urgente individuare un porto di approdo il più vicino possibile alla posizione attuale della Ocean Viking.
Come ha dimostrato Carola Rackete, quando una legge è ingiusta, è giusto disobbedire.
 
Ancona 16 marzo 2024

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