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Tecniche e strategie di messa fuori legge dei movimenti e del dissenso - Decreto Sicurezza Piantedosi-Nordio-Crosetto


Pubblichiamo la registrazione dell’intervento introduttivo di Paolo Cognini per l’assemblea ‘Uno Sei Sei Zero – Tecniche e strategie di messa fuori legge dei movimenti e del dissenso’ svoltasi ad Ancona giovedì 10 ottobre all’interno del programma di iniziative contro il G7 sulla salute, organizzato dalla Campagna Not On My Body.


Quello che segue é il documento conclusivo dell’assemblea, il cui testo è stato poi assorbito nella ‘Carta di Ancona’, la dichiarazione finale dell’assemblea generale “Fuori il profitto dalla salute” che si è tenuta venerdì 11 ottobre presso il Cinema Azzurro di Ancona, sempre promossa dalla Campagna Not On My Body.

Non c’è salute senza libertà

Non c’è salute senza libertà. Ciò è ancora più vero se la salute dobbiamo conquistarla e difenderla con le lotte.

La legge Piantedosi-Nordio-Crosetto è, prima di ogni altra cosa, un atto politico con il quale si dichiara la volontà di precludere ogni spazio di agibilità ai movimenti, al dissenso e alla conflittualità sociale. Carcere, pene, nuovi reati, assolutizzazione dei poteri di polizia, fanno del testo una vera e propria arma puntata contro l’opposizione sociale e volta al perseguimento del passaggio dallo Stato di Diritto allo Stato delle Regole, quelle imposte dall’alto a tutela degli stessi interessi che con il ricorso alla guerra e al terrorismo di Stato mirano a ridefinire a proprio vantaggio gli assetti globali.

La legge Piantedosi-Nordio-Crosetto rappresenta la fase più matura di un lungo processo che si è sviluppato negli anni con la compartecipazione e la corresponsabilità di tutte le forze politiche che si sono alternate nel governo del Paese, portatrici di una visione giustizialista dell’ordinamento e promotrici del paradigma della sicurezza come strumento di cattura del consenso e di disciplinamento sociale. La legge Piantedosi-Nordio-Crosetto tira oggi un cappio già stretto al collo dei movimenti e del protagonismo sociale. Una stretta che non è sufficiente qualificare come “torsione autoritaria”, perché è molto di più, è la messa fuorilegge del “diritto di resistenza” come pratica sociale e politica, come conflittualità non estinguibile nelle maglie delle norme già date, che tutelano l’esistente e soffocano ogni cambiamento che non sia a vantaggio del potere.

Non rinunceremo mai al diritto di resistere, cambiare, costruire altro.

Contro il tentativo di mettere fuori legge i movimenti, il conflitto sociale e il dissenso, esercitare il diritto di resistenza è giusto, necessario, urgente.

Ancona, 10 ottobre 2024

Campagna No G7 Not On My Body

CONSIGLIAMO DI LEGGERE L'ARTICOLO DI GLOMEDA.ORG CON LA DISPENSA DI ANALISI DEL DECRETO "Guida alle nuove norme in materia di repressione, controllo sociale e poteri di polizia"

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