ORARI DI APERTURA
Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org
Ancona "la legge del mare"
Apprendiamo con piacere la notizia dell'approdo nel porto dorico della nave Costa Magica con a bordo pazienti Covid-19, non perché sia battente bandiera italiana, ma in quanto crediamo che in mare vada rispettata primariamente una legge: quella che obbliga al soccorso.
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Sanatoria subito! Assemblea Regionale (Marche) telematica
Sabato 18 aprile alle ore 17.00
Anche nelle Marche
si terrà una assemblea regionale per sostenere la campagna
“Sanatoria Subito” sono invitati a partecipare tutti i singoli e
le associazioni che intendono dare sostegno e promuovere questa
iniziativa.
Come partecipare o seguire l'assemblea via web:Inviaci già da oggi una mail a: ambasciata@glomeda.org oppure mandaci un un messaggio su Whatsapp al 3282577897
Dalle 16.30 di sabato darà possibile collegarsi per effettuare prove tecniche.

L’assemblea verrà ripresa in diretta video sulla pagina facebook "Siamo qui - Sanatoria subito https://www.facebook.com/ambasciatadeidiritti
Leggi l’appello con le adesioni aggiornate
Per aderire compila il modulo a questo link
SIAMO QUI - WE ARE HERE - AQUÍ ESTAMOS - NOUS SOMMES ICI SANATORIA SUBITO!
I vari provvedimenti emanati dal governo per fronteggiare la crisi sanitaria da coronavirus hanno del tutto dimenticato di affrontare un tema, al quale invece l’interesse dell’intera collettività - nessuno escluso - impone si dia una risposta urgente.
Si tratta dei seicentomila, o più, migranti presenti in Italia sprovvisti per effetto della legislazione italiana (dalla Bossi-Fini alla legge Salvini) del permesso di soggiorno, che devono vivere spesso in condizioni abitative precarie o insalubri e condivise con altre persone e che non possono accedere al servizio sanitario nazionale, non hanno un medico di base cui rivolgersi in caso di malattia, ma come tutti rischiano di essere contagiati dal coronavirus o di diventare, loro malgrado, veicolo di contagio.
Si tratta di seicentomila persone private dei diritti fondamentali, e adesso in primo luogo di quello alla salute, a causa delle politiche di chiusura delle frontiere praticate dai governi di ogni colore.
Di fronte alla malattia siamo tutti uguali e tutti devono aver eguale diritto alle cure mediche, a poter uscire di casa per acquistare generi di prima necessità senza rischiare di subire un controllo e finire rinchiusi in un C.P.R.
In attesa di un profondo ripensamento delle politiche migratorie, il momento che stiamo attraversando richiede una risposta urgente e generalizzata: una sanatoria subito, che abbia come unico presupposto la presenza in Italia a oggi.
Sottoscriviamo l’appello e partecipiamo alle iniziative di questa campagna!
Appello completo: https://bit.ly/2WNDteI
Per aderire compila il modulo: https://forms.gle/w6fQ9KCyiHrNnLDg7

Promotori: Legal Team Italia, Campagna LasciateCIEntrare, Progetto Melting Pot Europa, Medicina Democratica
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SIAMO QUI - WE ARE HERE - AQUÍ ESTAMOS - NOUS SOMMES ICI SANATORIA SUBITO!
I vari provvedimenti emanati dal governo per fronteggiare la crisi sanitaria da coronavirus hanno del tutto dimenticato di affrontare un tema, al quale invece l’interesse dell’intera collettività - nessuno escluso - impone si dia una risposta urgente.
Si tratta dei seicentomila, o più, migranti presenti in Italia sprovvisti per effetto della legislazione italiana (dalla Bossi-Fini alla legge Salvini) del permesso di soggiorno, che devono vivere spesso in condizioni abitative precarie o insalubri e condivise con altre persone e che non possono accedere al servizio sanitario nazionale, non hanno un medico di base cui rivolgersi in caso di malattia, ma come tutti rischiano di essere contagiati dal coronavirus o di diventare, loro malgrado, veicolo di contagio.
Si tratta di seicentomila persone private dei diritti fondamentali, e adesso in primo luogo di quello alla salute, a causa delle politiche di chiusura delle frontiere praticate dai governi di ogni colore.
Di fronte alla malattia siamo tutti uguali e tutti devono aver eguale diritto alle cure mediche, a poter uscire di casa per acquistare generi di prima necessità senza rischiare di subire un controllo e finire rinchiusi in un C.P.R.
In attesa di un profondo ripensamento delle politiche migratorie, il momento che stiamo attraversando richiede una risposta urgente e generalizzata: una sanatoria subito, che abbia come unico presupposto la presenza in Italia a oggi.
Sottoscriviamo l’appello e partecipiamo alle iniziative di questa campagna!



Promotori: Legal Team Italia, Campagna LasciateCIEntrare, Progetto Melting Pot Europa, Medicina Democratica
Il nostro reddito di quarantena è pretendere il riconoscimento del 100% dello stipendio
Comunicato stampa dell'assemblea educatori ed educatrici delle marche dell'8 aprile 2020 per il #reddito di quarantena.
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L'emergenza sanitaria ha reso evidente la strutturale precarietà di educatori ed operatori sociali anche nella nostra regione. La loro condizione lavorativa è infatti il risultato del processo di privatizzazione ed esternalizzazione dei servizi alla persona che ha caratterizzato questo paese negli ultimi venti anni.
Vogliamo innanzitutto sottolineare il valore sociale del nostro lavoro, rivolto ai soggetti più deboli della società, rivendicando, oggi più che mai, diritti e tutele che finora ci sono stati negati. Se i servizi di assistenza alle persone fragili sono essenziali, anche le condizioni di lavoro, in termini di sicurezza e dignità di chi se ne occupa, devono esserlo.
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L'emergenza sanitaria ha reso evidente la strutturale precarietà di educatori ed operatori sociali anche nella nostra regione. La loro condizione lavorativa è infatti il risultato del processo di privatizzazione ed esternalizzazione dei servizi alla persona che ha caratterizzato questo paese negli ultimi venti anni.
Vogliamo innanzitutto sottolineare il valore sociale del nostro lavoro, rivolto ai soggetti più deboli della società, rivendicando, oggi più che mai, diritti e tutele che finora ci sono stati negati. Se i servizi di assistenza alle persone fragili sono essenziali, anche le condizioni di lavoro, in termini di sicurezza e dignità di chi se ne occupa, devono esserlo.
Respingimenti: l’Italia ancora sotto indagine per il caso Sharifi
Respingimenti nei porti a adriatici, l’Italia non si è ancora adeguata a quanto stabilito dalla CEDU nella sentenza Sharifi
Nell’ambito della procedura di supervisione della sentenza della Corte EDU Sharifi e a. c. Italia e Grecia e a partire dal lavoro di osservazione e di approfondimento scientifico, ASGI, Ambasciata dei diritti di Ancona, l’Associazione Gruppo Lavoro Rifugiati, SOS Diritti Venezia e No Name Kitchen hanno inviato una comunicazione al fine di sottoporre all’attenzione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa i profili di sostanziale continuità delle procedure in atti presso i porti adriatici rispetto alle prassi lesive dei diritti sanzionate dalla Corte il 21 ottobre 2014. A seguito di tale segnalazione, Il Comitato ha quindi deciso di proseguire la procedura di supervisione dell’attuazione della sentenza, nonostante la richiesta di chiusura da parte del governo italiano
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Nell’ambito della procedura di supervisione della sentenza della Corte EDU Sharifi e a. c. Italia e Grecia e a partire dal lavoro di osservazione e di approfondimento scientifico, ASGI, Ambasciata dei diritti di Ancona, l’Associazione Gruppo Lavoro Rifugiati, SOS Diritti Venezia e No Name Kitchen hanno inviato una comunicazione al fine di sottoporre all’attenzione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa i profili di sostanziale continuità delle procedure in atti presso i porti adriatici rispetto alle prassi lesive dei diritti sanzionate dalla Corte il 21 ottobre 2014. A seguito di tale segnalazione, Il Comitato ha quindi deciso di proseguire la procedura di supervisione dell’attuazione della sentenza, nonostante la richiesta di chiusura da parte del governo italiano
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MAILBOMBING ALERT:
⌨️Tutti e tutte con le dita sulla tastiera giovedì 2 aprile alle ore 13 per farci sentire anche da casa tramite mailbombing per chiedere al governo, alle regioni, alle prefetture, ai sindaci e all'INPS l'urgente individuazione di strumenti e risorse per dare una continuità reddituale a lavoratori e lavoratrici di diversi settori e forme contrattuali anche atipiche.
Chiediamo insieme l'istituzione di un reddito di quarantena per il periodo legato all’emergenza e per l’immediato futuro (partendo dall'estensione, come proposto anche dal Presidente dell'INPS e da alcuni esponenti politici della misura del Reddito di Cittadinanza) affiancandolo a misure di sostegno indiretto tramite servizi e welfare.
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⌨️Tutti e tutte con le dita sulla tastiera giovedì 2 aprile alle ore 13 per farci sentire anche da casa tramite mailbombing per chiedere al governo, alle regioni, alle prefetture, ai sindaci e all'INPS l'urgente individuazione di strumenti e risorse per dare una continuità reddituale a lavoratori e lavoratrici di diversi settori e forme contrattuali anche atipiche.
Chiediamo insieme l'istituzione di un reddito di quarantena per il periodo legato all’emergenza e per l’immediato futuro (partendo dall'estensione, come proposto anche dal Presidente dell'INPS e da alcuni esponenti politici della misura del Reddito di Cittadinanza) affiancandolo a misure di sostegno indiretto tramite servizi e welfare.
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Marche: Terza Assemblea Reddito di Quarantena
Mercoledì 1 aprile 2020 ore 18,00 terza web call marchigiana per il reddito di quarantena per continuare la discussione, l'organizzazione e l'azione per tutelare diritti e dignità.
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Marche: 100 firme per il reddito di quarantena
Inviata alla Regione Marche, all'Anci Marche e al Commissario staoridinario per il sisma 2016-107, e sindaci.
Partiamo da cento: cento firme. Un numero simbolico, che indica un’urgenza.
Siamo una parte di quel mondo di non garantiti che la quarantena da coronavirus ha lasciato chiusi in casa senza un reddito o con il rischio di perderlo a breve.
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Partiamo da cento: cento firme. Un numero simbolico, che indica un’urgenza.
Siamo una parte di quel mondo di non garantiti che la quarantena da coronavirus ha lasciato chiusi in casa senza un reddito o con il rischio di perderlo a breve.
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Appello per la sanatoria dei migranti irregolari ai tempi del Covid-19
Gli effetti positivi sarebbero molteplici
Per informazioni e adesioni: sanatoriasubito@gmail.com
Ai tempi del Coronavirus, lo sguardo e l’attenzione della politica e dei media sulla situazione in Italia si focalizzano sugli effetti sanitari, sociali ed economici della diffusione del virus, lasciando in stand by tutto ciò che costituisce mera ordinaria amministrazione.
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Ai tempi del Coronavirus, lo sguardo e l’attenzione della politica e dei media sulla situazione in Italia si focalizzano sugli effetti sanitari, sociali ed economici della diffusione del virus, lasciando in stand by tutto ciò che costituisce mera ordinaria amministrazione.
Assemblea web x il #RedditodiQuarantenaMarche
Come molti di noi sei un lavoratore precario che il coronavirus ha lasciato senza reddito?
Come molti di noi sei un educatore o un lavoratore dello spettacolo? Una partita iva o un lavoratore stagionale? Un operatore sociale o un lavoratore del turismo? Un artigiano o un cameriere? Un lavoratore della cultura o dello sport? Una piccola impresa o un lavoratore autonomo? Un lavoratore delle cooperative o una commessa?
Come molti di noi Confindustria ti sta obbligando ad andare in fabbrica mettendo a rischio la tua salute o la ditta ti sta obbligando a ferie non volute, riduzione di stipendio e la cassaintegrazione come futuro?
Come molti di noi hai problemi con tasse, bollette, mutui, affitti oppure hai bambini, disabili o anziani da accudire?
Se sì, come molti di noi sei obbligato a restare a casa, ma NON sei obbligato a restare zitto.
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Come molti di noi sei un educatore o un lavoratore dello spettacolo? Una partita iva o un lavoratore stagionale? Un operatore sociale o un lavoratore del turismo? Un artigiano o un cameriere? Un lavoratore della cultura o dello sport? Una piccola impresa o un lavoratore autonomo? Un lavoratore delle cooperative o una commessa?
Come molti di noi Confindustria ti sta obbligando ad andare in fabbrica mettendo a rischio la tua salute o la ditta ti sta obbligando a ferie non volute, riduzione di stipendio e la cassaintegrazione come futuro?
Come molti di noi hai problemi con tasse, bollette, mutui, affitti oppure hai bambini, disabili o anziani da accudire?
Se sì, come molti di noi sei obbligato a restare a casa, ma NON sei obbligato a restare zitto.
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Il Comune di Ancona decide di iscrivere i richiedenti asilo all’Anagrafe
Un provvedimento figlio della lotta per il Diritto alla residenza
Quello che a prima vista potrebbe sembrare un
provvedimento emanato da un Sindaco illuminato, in realtà è il frutto di
una lunga battaglia combattuta dal basso usando tutti i metodi
possibili, dai ricorsi in tribunale alla occupazione dell’ufficio
anagrafe passando per manifestazioni e presidi.
Infatti la posizione del sindaco Valeria Mancinelli (PD) era inizialmente perfettamente in linea con i decreti Minniti prima e Salvini poi, anteponendo il principio secondo il quale “una legge diventa automaticamente giusta una volta emanata”.
Lo scorso luglio il Comune di Ancona ha visto crollare questa certezza ed è stato obbligato ad iscrivere un richiedente asilo all’anagrafe a seguito di un ricorso in tribunale seguito dall’Ambasciata dei Diritti (vedi qui la sentenza).
Il caso è diventato subito di rilievo nazionale non solo per aver messo in discussione il decreto Salvini ma anche perché fu il primo in Italia in cui il giudice richiedeva l’interpretazione da parte della Corte Costituzionale.
Nonostante il clamore e l’importanza del caso, sia il Sindaco che l’ufficio anagrafe hanno continuato a diniegare i richiedenti asilo che chiedevano l’iscrizione, un comportamento ingiustificabile visto che il municipio avevo perso da poco una causa per lo stesso tipo di richiesta.
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Infatti la posizione del sindaco Valeria Mancinelli (PD) era inizialmente perfettamente in linea con i decreti Minniti prima e Salvini poi, anteponendo il principio secondo il quale “una legge diventa automaticamente giusta una volta emanata”.
Lo scorso luglio il Comune di Ancona ha visto crollare questa certezza ed è stato obbligato ad iscrivere un richiedente asilo all’anagrafe a seguito di un ricorso in tribunale seguito dall’Ambasciata dei Diritti (vedi qui la sentenza).
Il caso è diventato subito di rilievo nazionale non solo per aver messo in discussione il decreto Salvini ma anche perché fu il primo in Italia in cui il giudice richiedeva l’interpretazione da parte della Corte Costituzionale.
Nonostante il clamore e l’importanza del caso, sia il Sindaco che l’ufficio anagrafe hanno continuato a diniegare i richiedenti asilo che chiedevano l’iscrizione, un comportamento ingiustificabile visto che il municipio avevo perso da poco una causa per lo stesso tipo di richiesta.
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