Sabato 2 maggio una delegazione dell'Ambasciata dei Diritti Marche andrà a Patrasso al campo profughi insieme all'associazione Kinisi per parlare con chi vuole tentare il viaggio della speranza verso l'Italia e con chi è già stato respinto dalla polizia di frontiera del porto di Ancona.
Rispetto alle due iniziative organizzate ad Ancona il 2 aprile e a Falconara il 17 aprile, le cose stano cambiando. La scorsa settimana il ministro degli interni greco ha deciso di trasferire tutti i profughi in una ex base militare fuori Patrasso e tra poche settimane l'attuale campo verrà raso al suolo.
Sabato cercheremo di andare a visitare anche il nuovo campo profughi e di capire se questa soluzione, che come ci dicono da Patrasso contenta solo chi abita vicino al porto, nasconda in realtà la costruzione di un CIE, ossia una prigione lontano dagli occhi dei turisti.
Quello che è certo è che invece di risolvere il problema dei richiedenti asilo e di chi cerca di raggiungere il "sogno dell'Europa" li si allontana dal porto e gli viene reso ancora più difficile l'imbarco sulle navi dirette in Italia.
Da Patrasso - Valentina Giuliodori
Rispetto alle due iniziative organizzate ad Ancona il 2 aprile e a Falconara il 17 aprile, le cose stano cambiando. La scorsa settimana il ministro degli interni greco ha deciso di trasferire tutti i profughi in una ex base militare fuori Patrasso e tra poche settimane l'attuale campo verrà raso al suolo.
Sabato cercheremo di andare a visitare anche il nuovo campo profughi e di capire se questa soluzione, che come ci dicono da Patrasso contenta solo chi abita vicino al porto, nasconda in realtà la costruzione di un CIE, ossia una prigione lontano dagli occhi dei turisti.
Quello che è certo è che invece di risolvere il problema dei richiedenti asilo e di chi cerca di raggiungere il "sogno dell'Europa" li si allontana dal porto e gli viene reso ancora più difficile l'imbarco sulle navi dirette in Italia.
Da Patrasso - Valentina Giuliodori
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