Inviamo migliaia di mail a presse.centre@consilium.europa.eu!
In oltre 20.000 abbiamo chiesto l'immediata apertura di un canale umanitario fino all'Europa come risposta a quanto avvenuto lo scorso giovedì 3 ottobre nelle acque del Canale di Sicilia.
Tutti l'hanno invocato, lo hanno ipotizzato, ma nessuno dei governi europei ha voluto attuarlo concretamente.
Il
prossimo 24 e 25 ottobre i Capi di Stato dei Paesi Membri si
riuniranno a Bruxelless. Tra gli argomenti all'ordine del giorno ci
sarà anche quanto accaduto a Lampedusa: si discuterà, dicono, di
prevenzione, cooperazione, solidarietà e protezione internazionale.
Ma
quale idea di prevenzione hanno i Governi europei? Quale idea di
cooperazione? Quale idea di solidarietà? Quale idea di protezione dei
rifugiati?
Lo abbiamo già sentito in queste settimane. E se prevenire
significa mantenere questo sistema mortale di leggi nazionali e
confini, se cooperare significa stringere accordi bilaterali che
blocchino le partenze di chi invece fugge da guerre e persecuzioni, se
solidarietà significa ingabbiare i rifugiati nel sistema Dublino, se
proteggere i rifugiati significa affidare ai radar militari la
possibilità di salvarli (sempre che abbiano la fortuna di essere
individuati e soccorsi e non rispinti), è di un'altra Europa che abbiamo bisogno.
Abbiamo raccolto migliaia di fiirme ma non saremo noi soli a parlare per tutti.
Il 24 e 25 ottobre, in concomitanza con il vertice europeo dei capi di stato inviamo
insieme l'appello, tutti i firmatari, all'indirizzo di posta
elettronica del Consiglio europeo, presse.centre@consilium.europa.eu
l'appello per l'apertura di un canale umanitario fino all'Europa.
Vai:
al testo dell'appello da inviare via mail
Scarica: :
Il testo dell'appello da allegare alla mail
www.meltingpot.org
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