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Tutelare la Speranza: la Protezione dei Minori Stranieri non accompagnati che arrivano in Italia

Il Garante nazionale dell’infanzia e i Garanti regionali riuniti ad Ancona per un confronto sull’accoglienza dei Msna. Spadafora: “Lavorare sul fronte della revisione della Bossi - Fini, e sulla legislazione europea per arrivare a prassi condivise”
Una questione tristemente attuale dopo la recente tragedia avvenuta a Lampedusa e sulla quale si sono confrontati oggi mercoledì 9 ottobre ad Ancona il Garante nazionale dell'infanzia e dell'adolescenza Vincenzo Spadafora e i Garanti dei minori delle Marche, Veneto, Puglia e Calabria.

Hanno partecipato all'incontro i rappresentanti delle principali associazioni e organizzazioni che si occupano di diritti umani e immigrazione Progetto Melting Pot europa, Ambasciata dei diritti, Medici per i diritti umani e Gus Ancona.

Sono 7821 i minori stranieri non accompagnati segnalati in Italia nel 2013, di cui 1593 irreperibili. Il dato, fornito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, aggiornato al 30 settembre, è stato il punto di partenza dell’incontro “Tutelare la speranza”.
L’obiettivo dell’iniziativa, promossa dall’Ombudsman delle Marche Italo Tanoni, è stato quello di confrontare le pratiche di accoglienza tra le varie realtà regionali, soprattutto quelle affacciate sul mare Adriatico e sullo Ionio. Un problema comune da affrontare in un’ottica interregionale, la cui urgenza è stata acuita dalla tragedia avvenuta a Lampedusa nei giorni scorsi. Dai dati ufficiali circa l’80% dei MSNA hanno tra i 16 e i 17 anni. Nell’ultimo periodo arrivano soprattutto dall’Egitto (22,1%), dal Bangladesh (19.9%) e dall’Albania (12,5%). Il dato marchigiano parla di 179 MSNA segnalati nel 2013, di cui 94 presenti e 85 irreperibili. “Sarebbe opportuno negoziare un progetto Msna collegato alla macroregione Adriatico-Ionica – ha sostenuto Tanoni – e stilare in modo condiviso un vademecum valido per tutte le realtà che affrontano il problema, salvaguardando le specificità dei territori”. Tante le questioni e le criticità messe a fuoco anche dal Garante del Veneto, Aurea Dissegna, della Puglia, Rosy Paparella, e della Calabria, Marilina Intrieri. Dalla tempistica nelle procedure di identificazione, all’accertamento dell’età dichiarata, fino alla questione dei respingimenti di minori nei porti italiani e al fenomeno dei cosiddetti “bambini invisibili” che sfuggono ai controlli, rischiando di cadere nelle mani di organizzazioni criminali.

“E’ evidente che il problema è complesso, difficile e aggravato purtroppo da una generale diminuzione dell’attenzione nei confronti dei diritti dell’infanzia e in generale dei diritti civili – ha sostenuto il Garante nazionale Spadafora, al quale sono state affidate le conclusioni -, ma questo incontro rappresenta un importante passo avanti, perché ha messo insieme istituzioni, Garanti e associazioni”. Un primo intervento deve essere di natura legislativa. “Dobbiamo lavorare alla modifica di alcune parti del sistema legislativo e nello stesso garantire che alcune leggi siano applicate e rispettate. Sono d’accordo sulla necessità di una modifica delle legge Bossi-Fini ed è positivo l’avvio di un dibattito corretto”. “Superare il problema legislativo consentirebbe intanto di avere un riferimento chiaro e coerente con la Convenzione internazionale per i diritti dell’infanzia”.

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