ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

Irruzione dell'Ambasciata dei Diritti al consiglio comunale di Ancona

Questa mattina gli attivisti dell'Ambasciata dei Diritti hanno fatto irruzione all'interno del consiglio comunale mentre si stava svolgendo la seduta. Lo scopo dell'azione era quello di avere una risposta definitiva rispetto alla minaccia  di sgombero intimata dal comune di Ancona. Pochi minuti dopo l'esposizione di striscioni che contestavano l'operato del comune, si è tenuto un incontro con i capigruppo del consiglio e alcuni assessori (Foresi, Urbinati e Guidotti). Nonostante la discussione molto aspra gli assessori hanno comunque deciso di aprire un tavolo di trattativa che miri alla soluzione della questione.



GIÙ  LE  MANI  DALL'AMBASCIATA  DEI  DIRITTI!
Quando  un  comune  fa  politica  con  Equitalia

Con  una  lettera  il  comune  di  Ancona  intende  chiudere  la  sede  dell'Ambasciata  dei  Diritti  di Ancona,  utilizzando  l'arma  più  meschina,  la  messa  in  mora  attraverso  Equitalia.
Cos' è l'Ambasciata  dei  Diritti: l'Ambasciata  dei  Diritti  è  una  Onlus  che  si  occupa  di  migranti dal  2005,  molto  conosciuta  in  città  ha  la  propria  sede  in  va   Urbino  18  all'interno  di  locali dei  quali  ha  curato  la  progettazione  degli  spazi  e  la  loro  destinazione  ad  uso  sociale. 
All'interno  della  propria  sede  si  svolgono  innumerevoli  attività  (assistenza  legale  gratuita, organizzazione  sportiva,  radio   solidale,  corsi  di  vario  genere,  cicli  di  proiezioni,  raccolta fondi etc..)  spesso  in  collaborazione  con  i  servizi  sociali  e  con   altre  organizzazioni  cittadine  ha svolto  una  attività  estremamente  utile  per  risolvere  criticità  legate  all'emergenza   abitativa  e  ai bisogni  primari  di  alcune  famiglie  in  difficoltà. 

Come  nasce  il  contenzioso  con  il  comune  di  Ancona. Dopo  l'assegnazione  dei  locali  nel 2009  l'Ambasciata  dei  Diritti  ha  subito  iniziato  una  trattativa  con  il  comune  di  Ancona   per rendere  gli  spazi  adeguati  all'attività  dell'associazione  (possibilità  di  avere  una  linea  telefonica, un  impianto  elettrico   ben  funzionante  e  sopratutto  dotato  di  differenziatori  per  il  calcolo  del reale  consumo  elettrico  di  ogni  associazione  come   previsto  dal  contratto).  Ad  oggi, nonostante l'avvicendarsi  di  vari  assessori,  nulla  è  stato  risolto.  A  peggiorare  la  situazione  nel 2010  il comune  ha  deciso  di  assegnare  temporaneamente  per  alcuni  mesi  alla  FITEL   (Associazione per  il  tempo  libero  di  cgil,  cisl  e  uil)  la  sala  principale  di  via  Urbino  18,  che  da  progetto iniziale  doveva   essere  sala  comune  per  tutte  le  associazioni  da  utilizzare  per  le  iniziative  con più  ampia  partecipazione.  La  presenza  della   FITEL  ha  obbligato  spesso  l'Ambasciata  dei Diritti  e  le  altre  associazioni  ad  affittare  sale  esterne  vista  l'occupazione   dell'associazione sindacale,  causando  a  queste  un  danno  evidente.  Oltretutto  la  presenza  di  detta  associazione che   svolge  attività  da  ufficio  ha  aumentato  esponenzialmente  il  consumo  di  energia  elettrica (il  riscaldamento  infatti  è   elettrico).     

La  trattativa  con  il  comune. Per  questi  ed  altri motivi  abbiamo  deciso  di  intavolare  una trattativa  con  il  comune  che  vertesse  su  4  punti:   
  1. Lo  spostamento  della  Fitel  nella  sua  sede  originaria  visto  che  è  vuota  e  disponibile
  2. La decurtazione  di  una  parte  degli  affitti  dovuti  per  la  non  adeguatezza  dei  locali  ad  uso associativo  come  da  progetto  iniziale   
  3. Il  pagamento  dell'energia  elettrica  effettivamente  consumata  così  come  previsto  dal  contratto
  4. Il  rinnovo  del  contratto  con  l'adeguamento  dei  costi  agli  effettivi  valori  di  mercato  
La  risposta  del  comune  è  stata  una  bella  lettera  di  Equitalia  e  l'invito  ad  abbandonare  i locali.      Tale  atteggiamento  è  vergognoso!      L'attività  dell'Ambasciata  dei  Diritti  è  composta per  intero  da  volontari  che  spendono  il  loro  tempo  e  le  loro  risorse  per   una  città  più  degna e  vedono  il  loro  impegno  ripagato  con  l'invio  da  parte  di  chi  dovrebbe  gestire  il  bene comune  di   ufficiali  giudiziari.  Alle  nostre  osservazioni  ci  rispondono  con  le  teorie  sulla legalità,  affermando  che  avendo  firmato  un   contratto  dobbiamo  pagare  tutto  ciò  che  è previsto (e,  nel  caso  della  corrente  elettrica,  anche  ciò  che  non  è  previsto)  a   prescindere  dalle condizioni  che  nel  frattempo  sono  cambiate.     
E'  legale  che  il  comune  assegni  uno  spazio pubblico  ad  una  associazione  come  la  Fitel formata  dai  3   principali  sindacati  che  hanno decine  di  edifici  a  disposizione? 
E'  legale  che  la  Fitel  stia  senza  contratto  per  6  anni  con una  decisione  temporanea  di  giunta?
Che  la  stessa  occupi  la  stanza  destinata  a  tutti  e  che tutti  debbano  pagare  i  suoi  consumi elettrici?
Perchè  dopo  decine  di  incontri  e raccomandate  inviate  il  comune  non  ha  mai  risposto ufficialmente?                     
                                                     

Ambasciata dei Diritti

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