ORARI DI APERTURA

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TOGLIERE LE RETI DAL PORTO DI ANCONA


Apriamo ancora una volta uno spazio di dibattito che non è fatto di proclami e propaganda, ma di analisi dei dati. Dal 2009 l’Ambasciata dei Diritti insieme ai movimenti territoriali ha portato avanti una battaglia politica per liberare il porto di Ancona dalle reti. Non è questo il momento di riparlare della sbagliata e strumentale interpretazione delle disposizioni di sicurezza fatta dieci anni fa, ma anche guardando il solo dato economico, risulta oggi evidente che è giunto il momento di rimuovere le reti da tutte le zone del porto.
Partiamo dalla definizione di “porto” che è quel luogo sulla riva del mare che, per configurazione naturale o per le opere artificiali costruite dall’uomo, può ospitare le navi e permettere operazioni di imbarco e di sbarco di merci e passeggeri. Ne consegue che il “porto” deve essere attrezzato con quelle strutture che facilitino le attività che vi vengono svolte.

Analizziamo, come dovrebbe fare un giornalista che svolge correttamente il suo lavoro, i dati che vengono forniti dall’Autorità Portuale relativamente all’andamento delle attività portuali (anno 2014- su 2013).Osservando l’andamento delle merci si vede che nel 2014 sono stati complessivamente 4.496 i movimenti (arrivi e partenze) delle navi nel porto di Ancona, pari a + 2,6% rispetto al 2013. Le merci movimentate sono state pari a 8.568.956 tonnellate di merci, pari a +23% rispetto all'anno precedente.
Un bel risultato sembra… ma continuando a leggere il rapporto viene fuori che la crescita della movimentazione totale di merci si deve principalmente al trasporto di petrolio e derivati (+ 46% nel 2014 rispetto al 2013). Però va detto che petrolio e derivati vengono movimentati presso la Raffineria API di Falconara… quindi al porto non passano per niente.
Si sono ridotte invece le merci su tir e trailer: nel 2014 sono state 2.018.055 tonnellate, pari a -2% vs. 2013.Quindi i dati ci dicono che la crescita della movimentazione merci non è dentro il porto.

Veniamo ora al traffico passeggeri: nettamente in calo il traffico crocieristico con 37.220 passeggeri, pari a –66% rispetto al 2013, a causa dell’interruzione degli attracchi di Costa Crociere. Sinceramente capire qualcosa dei dati dei crocieristi è complicato: le compagnie forniscono dati sui crocieristi transitati il che significa avere il numero di quelli che sono imbarcati sulle navi che attraccano ad Ancona, ma che non necessariamente poi scendono al porto e la maggior parte di chi sbarca solitamente partecipa a tour a pagamento fuori città. 
Rispetto ai crocieristi, i passeggeri che prendono i classici traghetti per l’altra sponda dell’Adriatico, sono più del doppio.
E nel 2014 sono transitati per il porto di Ancona 1.080.116 passeggeri, e anche se sono diminuiti rispetto al 2013 sono comunque tanti.
Sia che arrivino in automobile, in bicicletta, in treno o aereo nel momento che arrivano al porto rimangono imprigionati dentro le reti, in pochi si azzardano a tentare l’uscita per andare a prendere una bottiglietta d’acqua o un caffè. Probabilmente se devono comperare qualcosa si rivolgono direttamente ai due chioschi autorizzati a vendere dentro le reti…
Ma se invece questi turisti potessero circolare dentro il porto e in centro città forse potrebbero animare il commercio cittadino, sicuramente in modo molto più impattante dei croceristi.

Per “liberare” questa massa di turisti basterebbe modificare il piano secutiry e progettare dei sistemi ad hoc per gestire il traffico nei momenti di imbarco e sbarco dei classici traghetti. Quindi visti i grandi annunci fatti ieri da Autorità portuale e Comune per aver rimosso qualche metro di reti dalla zona dove nessuno transita - nemmeno gli anconetani - ci sembra questa un’ottima occasione per invitarli a continuare i lavori che hanno iniziato e a togliere realmente le reti da tutto il porto.
 
Ambasciata dei Diritti

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