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Il movimento “No rigassificatori” dimostra come l'uscita dalla crisi non sia un fatto scontato e unidirezionale come anche a livello più generale i 5 punti di Confindustria sembrano voler imporre ma che altre soluzioni sono possibili e in costruzione e si prendono il diritto di rendersi visibili anche in occasioni come questa:
energie rinnovabili e sostenibili in luogo delle fonti fossili, delle megacentrali e dei rigassificatori
reddito garantito in difesa della garanzia dei posti di lavoro
rifiuto di pagare il debito causato dalla speculazione finanziaria globale
difesa del welfare e dei beni comuni dalle privatizzazioni imposte dei servizi pubblici essenziali
Le proteste continueranno nei territori, a Roma il 15 ottobre e oltre.
La crisi facciamola pagare a chi l'ha prodotta!
Queste le parole e gli slogan che hanno accompagnato la giornata di ieri, questi i motivi per cui come Ambasciata dei Diritti di Ancona insieme al Comitato Referendario 2 si per l’Acqua Bene Comune di Ancona e al Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l’Acqua ci battiamo da anni, da quando è stata presentata nel 2007 la proposta di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato*. L’Ambasciata lavora su diversi temi ambientali, ha ottenuto con altre associazioni cittadine la raccolta differenziata per il Comune di Ancona, lavora e si batte per la riappropriazione degli spazi cittadini e per la valorizzazione della città come bene comune. La battaglia per l’acqua è stata il naturale proseguo di battaglie già avviate sui beni comuni. Ieri ad Ancona, insieme a tutte le anime che hanno partecipato alla manifestazione contro la staffetta organizzata da Federutility, crediamo che si sia costruita una giornata straordinaria in cui è stata riaffermata la sovranità popolare e il tipo di democrazia a cui aspiriamo. L’acqua è una battaglia paradigmatica per tutti i beni comuni. Attraverso questa battaglia abbiamo costruito relazioni, consenso e interrelazioni. Ci siamo confrontati anche duramente con tanti no, siamo stati additati di utopia e di “vivere fuori dalla realtà”. Invece siamo più forti di prima: forti dei 26 milioni di si che abbiamo ottenuto per il referendum e forti dell’idea che abbiamo di democrazia partecipativa e di gestione pubblica dei beni comuni. Questa forza ci deriva anche dai primi esempi che cominciano a realizzarsi in Italia per la ripublicizzazione della gestione dell’acqua: prima dovevamo richiamare Parigi e Berlino per parlare di ripublicizzazione dell’acqua oggi possiamo parlare di Napoli** e speriamo presto anche della Provincia di Ancona. Noi saremo in prima linea come ieri a combattere perché Multiservizi Spa venga trasformata in azienda speciale e che la gestione dell’acqua sia pubblica e partecipata. Grazie a quanti ci hanno sostenuto durante la campagna referendaria e grazie a quanti hanno partecipato ieri.
Lo slogan che ci ha accompagnato in questi anni “Perché si legge acqua e si scrive democrazia” dopo ieri lo urliamo un po’ più forte!
*http://www.acquabenecomune.org/spip.php?rubrique=96
Continua...La staffetta faceva seguito all’ingannevole “Festival dell’acqua” conclusosi a Genova lo scorso 10 settembre, voluto dalla stessa Federutility e da quasi tutti i gestori privati dell’acqua del nostro paese. Federutility, dopo essersi apertamente e pubblicamente pronunciata contro i referendum, continua ad affermare che solo i privati sono in grado di sostenere i finanziamenti per gli investimenti nel settore idrico. 27 milioni di italiane/i si sono espressi, al contrario, per la gestione pubblica e partecipativa dell’acqua in quanto bene comune e non sottoponibile alle logiche del profitto. Il Coordinamento ha ribadito agli amministratori locali che devono impegnarsi immediatamente per l’applicazione della volontà popolare, e non finanziare iniziative che nulla hanno a che fare con quanto dichiarato con il referendum.
La Festa dell’acqua e la staffetta sta costando ben 450.000 euro che pagheremo tutti noi attraverso le bollette.
Oltre ad ottenere che Federutility e Multiservizi lasciassero la piazza, il coordinamento al grido di Acqua Pubblica ha impedito che l'inviata di Catterpillar facesse il collegamento radiofonico in diretta bloccando una subdola comunicazione.
Il Coordinamento ha chiesto agli amministratori di iniziare seriamente il percorso della ripublicizzazione dell’acqua senza se e senza Spa e di ridurre le tariffe dell’acqua della quota relativa alla remunerazione del capitale investito di quel 7% abrogato dalla vittoria del secondo quesito referendario.
Il percorso è iniziato con la concessione di un Consiglio Comunale aperto dedicato all'a ripubblicizzazione dell'acqua.
Giù le mani dal Referendum!
Perché si scrive acqua ma si legge democrazia!
Continua...Oltre mille persone stanno manifestando in questo momento sotto la Regione Marche per dire con forza e determinazione NO al RIGASSIFICATORE API.
Sono presenti anche i lavoratori Api giunti nel capoluogo con pulman organizzati dalla stessa raffineria, la quale ancora una volta utilizza l’arma del lavoro per puri interessi economici giocando con il destino e il futuro della povera gente.
In tutta questa vicenda un ruolo determinante è certamente quello del presidente Spacca che oltre a comprare pagine intere di giornali ha inviato a tutti i consiglieri e rappresentanti politici, lettere in appoggio al progetto della Raffineria.
Ma tutto questo non è certo servito a fermare la determinazione degli oltre mille cittadini contrari al rigassificatore che poco dopo l’inizio del consiglio regionale hanno lanciato in aula mazzette di soldi con il simbolo dell’API questo a dimostrazione di quanto siano forti gli interessi economici e di quanto sia stata meschina e speculatoria tutta l’operazione.
In Regione sono giunti in corteo anche i lavoratori della Fiom che hanno posticipato il loro martedì della collera per sostenere questa battaglia a difesa dei beni comuni e ribadire ancora una volta la contrarietà al RIGASSIFICATORE.
Al momento il consiglio è stato sospeso e probabilmente la giunta regionale riceverà una delegazione ma la giornata è ancora lunga e questa volta nessuno è disposto ad accettare decisioni e imposizioni calate dall’alto ch sono a discapito del territorio, della salute e del nostro futuro.
Continua...NO RIGASSIFICATORE: DIFENDIAMO IL MARE BENE COMUNE
Manifestazione ad Ancona sabato 25 giugno ore 18 piazza Roma
Continua...
AMBASCIATA DEI DIRITTI