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Rom: primo ricorso presentato a Roma

E' stato presentato il 15 luglio 2008 al Tribunale di Roma il ricorso contro l'ordinanza per il rilevamento delle impronte ai rom.

L'associazione Progetto Diritti, iscritta nel registro degli organismi antidiscriminazione del ministero delle Pari Opportunita', in collaborazione con l'associazione Giuristi Democratici, ha presentato al Tribunale di Roma un ricorso contro l'ordinanza del governo relativa allo stato di emergenza riferito agli insediamenti di comunita' nomadi nel territorio della regione Lazio. Principale oggetto del ricorso, la vicenda del prelievo 'di massa' presso le comunita' nomadi delle impronte digitali anche nei confronti dei minori. Gli avvocati Adami, Angelelli, Antetomaso, Salerni evidenziano come "l'ordinanza violi il diritto comunitario, in quanto pur non rivolgendosi in maniera diretta alle popolazioni rom e sinti, di fatto, si dirige in modo preponderante, dunque discriminandole, nei confronti di tali popolazioni". Si tratta, dunque, di una "palese violazione del diritto alla non discriminazione. Non e' legittimo ordinare il prelievo di massa delle impronte nei confronti di una comunita' e, in particolare, dei bambini rom e sinti. Si tratta di un comportamento discriminatorio fondato sulla razza e l'origine etnica, vietato dall'articolo 14 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, e per di piu' un atto di discriminazione tra i cittadini dell'Ue di origine rom o nomadi e gli altri cittadini, ai quali non viene richiesto di sottoporsi a tali procedure".

Il testo del ricorso

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