CIE A FALCONARA: " UN ATTACCO ALLA CULTURA DEMOCRATICA"
Nella seduta di martedì 24 febbraio, la giunta provinciale di Ancona ha approvato all'unanimità un ordine del giorno contro la possibile localizzazione di un centro per l'identificazione ed espulsione di cittadini stranieri a Falconara. Il documento è stato già trasmesso al ministero dell'Interno, alla Regione Marche e al Comune di Falconara.
"Abbiamo voluto assumere collegialmente una posizione forte contro questa eventualità - spiega la presidente Patrizia Casagrande - coerentemente con le scelte che hanno caratterizzato l'operato della Provincia di Ancona e il contributo dato da questo ente al più ampio dibattito regionale e nazionale sui temi dell'immigrazione e, ancor di più, dei diritti".
Secondo la presidente, "la normativa che regola i Cie, introducendo il concetto della presunzione di reato, lede il principio garantista del nostro ordinamento giuridico e apre le porte a pericolosissime forme di discriminazione".
"Purtroppo - aggiunge - la guerra dichiarata dal governo alla clandestinità sta conseguendo un unico obiettivo, quello dell'imbarbarimento giuridico e sociale, con il rischio di ricadute pesanti sul terreno della pacifica convivenza, come dimostra l'approvazione della norma che prevede la possibilità per i medici di denunciare gli immigrati irregolari e l'istituzionalizzazione delle ronde".
"La Provincia di Ancona - conclude la presidente Casagrande - si opporrà in tutte le sedi e, se necessario, darà il proprio contributo alla costruzione di un fronte istituzionale con gli enti sovra ordinati, che respinga questo attacco alla cultura democratica dell'accoglienza e della solidarietà, costruita con pazienza, impegno e fatica per lunghi anni, che oggi rischia di essere cancellata con un colpo di spugna da provvedimenti che, peraltro, per dimensioni e tasso di criminalità, non hanno alcuna ragione di esistere in un territorio come il nostro".
Nella seduta di martedì 24 febbraio, la giunta provinciale di Ancona ha approvato all'unanimità un ordine del giorno contro la possibile localizzazione di un centro per l'identificazione ed espulsione di cittadini stranieri a Falconara. Il documento è stato già trasmesso al ministero dell'Interno, alla Regione Marche e al Comune di Falconara.
"Abbiamo voluto assumere collegialmente una posizione forte contro questa eventualità - spiega la presidente Patrizia Casagrande - coerentemente con le scelte che hanno caratterizzato l'operato della Provincia di Ancona e il contributo dato da questo ente al più ampio dibattito regionale e nazionale sui temi dell'immigrazione e, ancor di più, dei diritti".
Secondo la presidente, "la normativa che regola i Cie, introducendo il concetto della presunzione di reato, lede il principio garantista del nostro ordinamento giuridico e apre le porte a pericolosissime forme di discriminazione".
"Purtroppo - aggiunge - la guerra dichiarata dal governo alla clandestinità sta conseguendo un unico obiettivo, quello dell'imbarbarimento giuridico e sociale, con il rischio di ricadute pesanti sul terreno della pacifica convivenza, come dimostra l'approvazione della norma che prevede la possibilità per i medici di denunciare gli immigrati irregolari e l'istituzionalizzazione delle ronde".
"La Provincia di Ancona - conclude la presidente Casagrande - si opporrà in tutte le sedi e, se necessario, darà il proprio contributo alla costruzione di un fronte istituzionale con gli enti sovra ordinati, che respinga questo attacco alla cultura democratica dell'accoglienza e della solidarietà, costruita con pazienza, impegno e fatica per lunghi anni, che oggi rischia di essere cancellata con un colpo di spugna da provvedimenti che, peraltro, per dimensioni e tasso di criminalità, non hanno alcuna ragione di esistere in un territorio come il nostro".
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