Dopo il prolungamento dei tempi di detenzione nei Cie il governo tentenna a rendere pubblica la lista dei siti individuati per la realizzazione dei nuovi centri di detenzione annunciata ormai da mesi che dovrebbe portare la capienza complessiva delle strutture dai circa 1.200 posti attuali a quasi il quadruplo. Se da un lato la crisi propone il tema delle migrazioni come facile terreno sul quale individuare la figura del nemico pubblico, dall’altro, lo stesso scenario, propone esperienze di difesa del futuro dei territori e di rifiuto di trasformare gli stessi in grandi prigioni come ha evidenziato la battaglia degli abitanti di Lampedusa. Già nei giorni scorsi la Regione Marche, con un comunicato diffuso dalla Giunta regionale, ha annunciato di non voler accettare la costruzione di un Cie a Falconara.
Con l’Avv. Paolo Cognini, dell’Ambasciata dei Diritti delle Marche abbiamo discusso di nuovi Cie, di resistenze delle comunità e degli enti locali, e delle nuove norme proposte e approvate da parte del Governo in tema di sicurezza.
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