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Centro immigrati a Falconara

Corriere Adriatico 23.02.2009
Nazionale
Nuovi centri per i clandestini
Mercoledì la decisione del Governo: a Falconara una delle sedi
Dopo un mese di stop sono ripresi i viaggi delle carrette del mare nello stretto di Sicilia: due imbarcazioni con oltre 400 clandestini sono state intercettate a Sud e a Nord di Lampedusa.
La ripresa degli sbarchi è un segnale chiaro da parte dei trafficanti di uomini, che non sembrano intenzionati a fermare il business, nonostante la stretta voluta dal ministro dell’interno Roberto Maroni con la decisione di rimpatriare direttamente da Lampedusa gli immigrati e di prolungare da due a sei mesi il tempo di permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione.
Al Viminale si sta mettendo a punto la lista definitiva dei siti dove verranno costruiti i nuovi Cie. Un primo elenco è stato consegnato al ministro Maroni già da alcuni mesi dal capo del Dipartimento delle libertà civili e immigrazione, il prefetto Mario Morcone, ed un primo screening è già stato fatto visto che la lista, da una ventina di siti possibili, è scesa a 8-9. Si tratta nella maggior parte dei casi di terreni (solo in alcuni vi sono delle strutture, hangar o ex caserme in disuso, che vanno completamente ristrutturate) in quelle regioni dove non vi sono Cie e vicini agli aeroporti: nel Veneto, in provincia di Verona e di Venezia, in Toscana, nei pressi di Campi Bisenzio a Firenze e a Grosseto, in Umbria, a Terni, in Abruzzo, a Vasto in provincia di Chieti, nelle Marche, a Falconara, e in Campania, in provincia di Caserta.
Si tratterà ora di scegliere a quali dare la priorità, visto che per attrezzare un Centro in grado di ospitare almeno duecento immigrati (l'obiettivo è di avere a disposizione almeno 1.600 nuovi posti) occorrerà almeno un anno. Ma non è escluso che nel corso della riunione di mercoledì si prenda in considerazione anche un’altra strada, in attesa di avere le nuove strutture a disposizione: trasformare alcuni Centri di accoglienza in Cie. E’ quello che è già stato fatto per Lampedusa ed è quello che potrebbe accadere, ad esempio, alla struttura di Cagliari Elmas.
Cronaca Falconara
L’area vicino all’aeroporto ha i requisiti in lineaIl sindaco non si opporrà “Discuteremo le ricadute”
Mercoledì potrebbe arrivare la conferma. Brandoni: “Non sapevo nulla”
Mercoledì arriverà la conferma ufficiale, ma ormai è quasi certo: Falconara ospiterà il Cie – centro identificazione ed espulsione della regione Marche. Il sindaco Brandoni cade, quasi, dalle nuvole, ma assicura che non protesterà. “Non sapevo niente – dice – non mi ha chiamato nessuno, ma domattina [oggi n.d.r.] telefonerò al prefetto D’Onofrio per capire quello che sta succedendo”. All’oscuro delle decisioni più recenti, il primo cittadino però era stato avvisato di sopralluoghi (effettuati da ispettori ministeriali) avvenuti ad alcuni edifici di proprietà demaniale nella zona di via del Fossatello non lontano dall’ex aeroporto militare.
“Il Prefetto – spiega – me l’ha fatto sapere dopo, ad ogni modo l’amministrazione comunale che rappresento si rimetterà alle decisioni del governo. Niente barricate, tanto se i Cie devono esserci li dovrà pur prendere qualcuno nel suo territorio, è inutile fare storie. E se Falconara è la sede idonea va bene così, d’altronde il nostro territorio è al centro delle Marche e prossimo a tutte le grandi vie di comunicazione”.
La nuova partita del governo, infatti, si gioca sui Cie, i centri di identificazione ed espulsione, che bisognerà rendere disponibili per applicare il decreto sicurezza. La scelta di prolungare il tempo di permanenza dei clandestini da due a sei mesi rende infatti necessario poter contare su altre strutture, visto che a disposizione ci sono appena 1.200 posti. Le trattative con gli enti locali sono state avviate da tempo e alcuni governatori hanno manifestato la propria contrarietà ad accogliere gli stranieri irregolari. Ma di fronte a queste resistenze il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha già fatto sapere che non ci sarà alcuna marcia indietro: “Procederemo all'apertura e non tollereremo alcun episodio di violenza come quelli accaduti a Lampedusa”.
Da Falconara, invece, nessuna protesta, al massimo Brandoni pensa di chiedere “un tavolo per discutere la questione” e capire bene come verrà organizzata la struttura e se quali saranno le ricadute (in negativo ed in positivo) nella realtà locale. “Visto che comunque non c’è possibilità di scegliere – prosegue il Sindaco – mi auguro però che ci sia una contropartita per la città, non dico soldi, ma almeno opere, vista la situazione in cui versano le finanze del Comune”. La lista definitiva dei Cie sarà stilata mercoledì, durante la verifica dell'attuazione della legge Bossi-Fini. Ma numerosi sopralluoghi sono già stati effettuati e al Viminale sembrano avere le idee chiare su quali potrebbero essere gli edifici da ristrutturare per far sì — come ha spiegato due giorni fa il sottosegretario Alfredo Mantovano — “che entro sei mesi siano a disposizione”. Lontani dai centri abitati, vicini a un aeroporto e — possibilmente — a un reparto mobile della polizia: sono queste le caratteristiche che dovranno avere i Centri e quello di Falconara si troverebbe proprio a due passi dal “Raffaello Sanzio”.

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