Nelle Marche, secondo i dati di Unioncamere, è in aumento il numero degli stranieri, provenienti da Paesi extracomunitari che, arrivati in Italia per cercare lavoro, diventano poi titolari d’azienda. Nella regione le imprese individuali costituite da immigrati hanno raggiunto quota 7.782 e rappresentanto ormai il 7,3% del totale.
In questa particolare classifica le Marche si piazzano all’ottavo posto a livello nazionale, precedute da Toscana, con l’11,6%, Lombardia (10,5%), Liguria (9,8%), Emilia Romagna (9,7%), Friuli Venezia Giulia (9,0%), Veneto (8,0%), Lazio (7,7%). "Sono tantissimi gli immigrati - riferiscono fonti di Unioncamere Marche - che spesso, dopo aver lavorato come dipendenti, sentono il bisogno di costruirsi un un futuro attraverso l’avvio di un’impresa, cosa che permette loro di accreditarsi nella comunità dei connazionali e verso la comunità italiana in cui vivono ed operano".
Il contributo di questi piccoli imprenditori è stato, in termini di valore aggiunto, dell’11,5% nelle Marche, superiore alla media nazionale del 9,7% del Prodotto interno lordo del 2007, pari a 4,16 milioni sul totale nazionale di 134,10 milioni, il 3,1% sul dato complessivo. I settori produttivi a maggiore presenza del totale delle 7.782 imprese di cittadini immigrati sono il commercio con 2.796 aziende, le costruzioni con 2.477 imprese, le attività manifatturiere con 1.400 aziende, i trasporti e il facchinaggio con 260 imprese.
Tante sono anche le attività legate all’informatica, anche Internet point, 225, l’agricoltura (204), i servizi vari (156), la ristorazione (146), l’intermediazione monetaria (35), le attività legate alla sanità (14) e la pesca, con 4 imprese. La provincia di Macerata è, nelle Marche, quella a maggiore presenza di imprese individuali costituite da cittadini immigrati, con 2.202 aziende, pari all’8,5%, del totale delle imprese individuali della provincia.
Seguono la provincia di Pesaro e Urbino con 1.931 aziende (7,79%), Ancona con 1.809 imprese (6,67%) ed Ascoli Piceno con 825 aziende (5,86%). Il fenomeno delle imprese di cittadini immigrati è relativamente giovane secondo la Confederazione nazionale artigianato Marche, che cita il Dossier statistico ‘Immigrazione Caritas Migrantes’ e la ricerca della Fondazione Ethnoland. Solo il 15% delle aziende delle regioni del Centro Nord e Nord Est risale a prima del 2000.
Gli immigrati che hanno costituito un’impresa individuale vengono soprattutto da Marocco, Cina, Albania, Senegal, Tunisia, Egitto e Bangladesh. Oltre a crescere i numeri delle imprese, cambia anche la tipologia del lavoratore immigrato, in possesso di maggiori conoscenze, con forte volontà di affermazione, cerca gratificazione e scommette su se stesso.
Negli ultimi quattro-cinque anni, infatti, ad una manodopera straniera scarsamente qualificata, disponibile a fare qualsiasi tipo di lavoro, si è affiancato un alto numero di cittadini stranieri che, in possesso di diplomi tecnici, ambiscono ad avere un riconoscimento delle proprie competenze professionali e, anche per questo, scelgono di diventare imprenditori.
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