COMUNICATO STAMPA ANCONA 8 SETTEMBRE 2015
Una grande ondata emotiva ha scosso l'Europa ed il mondo. Dopo essere
stati raggiunti dalla foto del corpo del bimbo siriano morto sulle rive
del mare, ovunque e giustamente si sta parlando di come accogliere i
profughi. #Ancona
ha una grande tradizione in termini di accoglienza poiché città
portuale e quindi città attraversata dall'attraversamento migratorio.
Purtroppo da qualche anno l'indifferenza sembra invece il sentimento
predominante.
Lo scorso ottobre un ragazzo morì nel nostro #porto, anche lui siriano di 23 anni.
Il suo nome era Khalil, nato in una città bellissima come Aleppo oramai
ridotta a macerie dalla guerra. Khalil era uno studente e cercava di
raggiungere l'Italia per poi ricongiungersi al fratello tutt'ora in
Germania.
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ORARI DI APERTURA
Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org
Ventimiglia - Un 20 giugno per la libertà di movimento, contro la Fortezza Europa
In centinaia hanno risposto all'appello in solidarietà con i
migranti che resistono sugli scogli. Blocco stradale nei pressi della
frontiera. All'alba violato il confine dell'inguistizia e
dell'ipocrisia: gli attivisti aiutano 20 rifugiati a fuggire in Francia. Non era possibile scegliere di essere altrove. Non c'era altro luogo
al di fuori di Ventimiglia dove pensare di celebrare la Giornata
Mondiale del Rifugiato. Degnamente.
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VentiGiugno / Ventimiglia
Sabato 20 giugno a Ventimiglia dalla parte della libertà di movimento, per un diritto di asilo europeo.
Il 20 giugno, per la Giornata Mondiale del Rifugiato, saremo a Ventimiglia, insieme a chi da giorni sta occupando una porzione di confine per rivendicare il diritto alla libertà. Non ci sentiamo di essere altrove, dove le parole rischiano di separarsi dalla vita cruda, a centinaia di chilometri da quegli scogli.Continua...
TOGLIERE LE RETI DAL PORTO DI ANCONA
Apriamo ancora una volta uno spazio di dibattito che non è fatto di proclami e propaganda, ma di analisi dei dati. Dal
2009 l’Ambasciata dei Diritti insieme ai movimenti territoriali ha
portato avanti una battaglia politica per liberare il porto di Ancona
dalle reti. Non è questo il momento di riparlare della sbagliata e
strumentale interpretazione delle disposizioni di sicurezza fatta dieci anni fa, ma anche guardando il solo dato economico, risulta oggi evidente che è giunto il momento di rimuovere le reti da tutte le zone del porto.
Irruzione dell'Ambasciata dei Diritti al consiglio comunale di Ancona
Questa mattina gli attivisti dell'Ambasciata dei Diritti hanno fatto irruzione all'interno del consiglio comunale mentre si stava svolgendo la seduta. Lo scopo dell'azione era quello di avere una risposta definitiva rispetto alla minaccia di sgombero intimata dal comune di Ancona. Pochi minuti dopo l'esposizione di striscioni che contestavano l'operato del comune, si è tenuto un incontro con i capigruppo del consiglio e alcuni assessori (Foresi, Urbinati e Guidotti). Nonostante la discussione molto aspra gli assessori hanno comunque deciso di aprire un tavolo di trattativa che miri alla soluzione della questione.
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NoName project - 900 fogli bianchi per i morti senza nome
Opera collettiva di artisti, studenti e attivisti per non dimenticare.
Ancona - Tante, troppe, continue sono state le morti dell’ultimo mese. E’ inaccettabile, doloroso e disumano morire così in mare perché la disperazione li porta ad attraversare il Mediterraneo e l’Adriatico. Spinti dalla paura, disperazione ma anche dal bisogno di trovare una nuova casa e costruire una nuova vita.
Ecco la storia dei migranti
scomparsi in mare. Donne, bambini e uomini di cui non sappiamo nulla. Non conosciamo la
loro storia, non conosciamo la loro età e nemmeno il loro nome. Sono
scomparsi, invisibili da vivi ai nostri occhi e invisibili da morti
senza un posto dove ricordarli e piangerli.
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FERMARE LA STRAGE SUBITO!
ANCONA 22 APRILE 2015
L'Ambasciata dei Diritti di Ancona parteciperà al presidio di Giovedì 23 aprile in piazza Roma (ore 17,30) ad Ancona, sottoscritto da diverse associazioni ed organizzazioni sindacali per ribadire, insieme a tanti altri, che siamo per un mondo diverso nel quale i confini vanno abbattuti e non costruiti e che sopratutto tutti e tutte abbiano la possibilità di muoversi liberamente da una parte all'altra del mondo senza dover rischiare la vita.
Ambasciata dei Diritti Ancona
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L'Ambasciata dei Diritti di Ancona parteciperà al presidio di Giovedì 23 aprile in piazza Roma (ore 17,30) ad Ancona, sottoscritto da diverse associazioni ed organizzazioni sindacali per ribadire, insieme a tanti altri, che siamo per un mondo diverso nel quale i confini vanno abbattuti e non costruiti e che sopratutto tutti e tutte abbiano la possibilità di muoversi liberamente da una parte all'altra del mondo senza dover rischiare la vita.
Ora più che mai vi è la necessità di :
- aprire dei percorsi autorizzati e sicuri di ingresso per chi fugge dalle persecuzioni
- una degna accoglienza a partire dal riconoscimento del titolo di soggiorno e da percorsi di inserimento nella realtà sociale e lavorativa del territorio
- un’immediata apertura dei confini interni all’Europa che privano migliaia di persone del diritto di scegliere dove arrivare.
Il canale umanitario è l’unica risposta degna che si può dare a questo immane dramma che si sta consumando, il fatto di denunciarlo a gran voce da anni non rende meno dolorosa la morte di tanti uomini e donne. E’ una strage talmente dolorosa da diventare insopportabile, perché è evidente che anche in questo caso , come in tanti altri, si sarebbe potuta evitare.
Il nostro sguardo deve avere la capacità di guardare lontano, ma allo stesso tempo la sensibilità di denunciare quello che accade nella nostra città.
Ancona è città di frontiera e di accoglienza, purtroppo troppe volte anche qui si sono consumate tragedie drammatiche. L'ultimo ragazzo morto è di soli pochi mesi fa, vittima del sistema Dublino e degli accordi bilaterali Italia-Grecia. Nonostante la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo abbia condannato l'Italia per le riammissioni arbitrarie compiute nei porti adriatici, ad Ancona si continua a respingere migranti e potenziali richiedenti asilo, troppo spesso nel silenzio generale.
La prefettura di Ancona ha ridotto drasticamente gli orari dello sportello portuale per i richiedenti asilo, questa scelta peserà gravemente sulla sorte di molti migranti ed aumenterà di conseguenza i respingimenti verso la Grecia.
La Commissione Territoriale per i rifugiati di Ancona, sta rispondendo in maniera negativa alla stragrande maggioranza delle richieste di asilo, presentate da coloro che sono sopravvissuti all'attraversata del canale di Sicilia, ed ora sono ospitati nei centri di accoglienza cittadini.
Attraverso questi dinieghi si uccide chi è scampato al mare, lo si uccide perché lo si consegna alla clandestinità, gli si preclude ogni percorso formativo e di fatto si riempie la città di fantasmi.
Fantasmi che si aggiungono ai morti sotto i tir, e che si aggiungono a quei fantasmi che neanche vediamo passare perché nascosti dentro un camion.
Chiediamo quindi con forza:
- Che la polizia di frontiera rispetti la sentenza della CEDU e non respinga più nessuno
- Che la Commissione asilo territoriale valuti più accuratamente le richieste di Asilo ed in caso di mancanza di requisiti assegni comunque un permesso per motivi umanitari a chi ha messo a repentaglio la propria vita per entrare nel nostro paese
- Che la prefettura rafforzi lo sportello per i richiedenti asilo al porto ampliandone gli orari di esercizio per tutto l'orario previsto degli sbarchi delle navi traghetto
- aprire dei percorsi autorizzati e sicuri di ingresso per chi fugge dalle persecuzioni
- una degna accoglienza a partire dal riconoscimento del titolo di soggiorno e da percorsi di inserimento nella realtà sociale e lavorativa del territorio
- un’immediata apertura dei confini interni all’Europa che privano migliaia di persone del diritto di scegliere dove arrivare.
Il canale umanitario è l’unica risposta degna che si può dare a questo immane dramma che si sta consumando, il fatto di denunciarlo a gran voce da anni non rende meno dolorosa la morte di tanti uomini e donne. E’ una strage talmente dolorosa da diventare insopportabile, perché è evidente che anche in questo caso , come in tanti altri, si sarebbe potuta evitare.
Il nostro sguardo deve avere la capacità di guardare lontano, ma allo stesso tempo la sensibilità di denunciare quello che accade nella nostra città.
Ancona è città di frontiera e di accoglienza, purtroppo troppe volte anche qui si sono consumate tragedie drammatiche. L'ultimo ragazzo morto è di soli pochi mesi fa, vittima del sistema Dublino e degli accordi bilaterali Italia-Grecia. Nonostante la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo abbia condannato l'Italia per le riammissioni arbitrarie compiute nei porti adriatici, ad Ancona si continua a respingere migranti e potenziali richiedenti asilo, troppo spesso nel silenzio generale.
La prefettura di Ancona ha ridotto drasticamente gli orari dello sportello portuale per i richiedenti asilo, questa scelta peserà gravemente sulla sorte di molti migranti ed aumenterà di conseguenza i respingimenti verso la Grecia.
La Commissione Territoriale per i rifugiati di Ancona, sta rispondendo in maniera negativa alla stragrande maggioranza delle richieste di asilo, presentate da coloro che sono sopravvissuti all'attraversata del canale di Sicilia, ed ora sono ospitati nei centri di accoglienza cittadini.
Attraverso questi dinieghi si uccide chi è scampato al mare, lo si uccide perché lo si consegna alla clandestinità, gli si preclude ogni percorso formativo e di fatto si riempie la città di fantasmi.
Fantasmi che si aggiungono ai morti sotto i tir, e che si aggiungono a quei fantasmi che neanche vediamo passare perché nascosti dentro un camion.
Chiediamo quindi con forza:
- Che la polizia di frontiera rispetti la sentenza della CEDU e non respinga più nessuno
- Che la Commissione asilo territoriale valuti più accuratamente le richieste di Asilo ed in caso di mancanza di requisiti assegni comunque un permesso per motivi umanitari a chi ha messo a repentaglio la propria vita per entrare nel nostro paese
- Che la prefettura rafforzi lo sportello per i richiedenti asilo al porto ampliandone gli orari di esercizio per tutto l'orario previsto degli sbarchi delle navi traghetto
Ambasciata dei Diritti Ancona
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APPUNTAMENTO ANCONETANO CON IO STO CON LA SPOSA E CON IL REGISTA GABRIELE DEL GRANDE

Domenica
22 febbraio l'Ambasciata dei Diritti Marche – Via Urbino 18 Ancona
– organizza la proiezione del Film “Io sto con la sposa” ,
il docufilm che alla 71 mostra di Venezia si è aggiudicato ben pre
premi: il premio FEDIC, il premio HUMAN RIGHTS NIGHTS e il premio
della CRITICA SOCIALE.
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