ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

La protesta dei precari irrompe all'Inps

Contro la sanatoria-truffa, per un nuovo Welfare: i centri sociali lanciano la mobilitazione del 14 dicembre a Roma

9 / 12 / 2010 Ancona, Bologna, Trento e Padova: iniziative all'INPS

"Zero diritti, zero pensioni, zero futuro. Reddito per tutti!" questo lo striscione comparso questa mattina sulla facciata della sede regionale Inps di piazza Cavour ad Ancona.

Una giornata di iniziativa dalla parte di migranti e precari: per i diritti dei migranti truffati dalla regolarizzazione per i lavoratori domestici, che dopo aver inoltrato la domanda e versato in anticipo un contributo minimo di 500 euro si sono poi visti rifiutare la procedura di emersione.http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Ancona-La-protesta-dei-precari-irrompe-allInps/6747

Oltre 50 persone, fra precari e attivisti dei Centri Sociali delle Marche, sono salite fino al quarto piano dell'edificio, da cui hanno calato lo striscione e dove hanno convocato un incontro con la stampa

Gli attivisti hanno sciolto la manifestazione lanciando l'appuntamento per la manifestazione nazionale del 14 dicembre a Roma sotto Montecitorio: "Uniti Contro la Crisi, Noi la fiducia non ve la diamo

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Il 14 Dicembre 2010 tutti a Roma


Sotto a Montecitorio... Noi la fiducia non ve la diamo !
La Fiom e i Centri Sociali delle Marche organizzano la partecipazione.
Per informazioni e prenotazioni pullman:
 
- ambasciata@glomeda.org

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Oltre 2000 a difesa del diritto all'acqua

Studenti, precari e operai si uniscono alla battaglia per i beni comuni

Centinaia di persone da tutte le Marche hanno sfidato il vento forte e la temperatura rigida del capoluogo dorico e si sono ritrovate ad affollare Piazza della Repubblica di fronte al Teatro delle Muse.
Pullman da ogni provincia e tanti che si sono mossi con mezzi propri per non mancare all'appuntamento lanciato dal popolo dell'acqua, decine le sigle del mondo dell'associazionismo che hanno sostenuto l'iniziativa

In collegamento da Cancun, la corrispondenza di Vilma Mazza, dell'associazione Ya Basta! in diretta dalla conferenza sul clima COP16. I videointerventi inviati da Elio e Neri Marcorè hanno poi lasciato spazio al concerto prima del saluto collettivo della piazza a Mario Monicelli.

La piazza dell'acqua chiede diritti e democrazia e parla la stessa lingua delle mobilitazioni studentesche e delle battaglie per la dignità del lavoro. Prossima fermata, il 14 dicembre a Roma tutti Uniti Contro la Crisi sotto Montecitorio.

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Comunicato Stampa DIRITTO DI SPERANZA

Difficile definire “una morte per cause naturali” quella toccata al ragazzo afgano deceduto per asfissia nel traghetto Patrasso – Ancona della Minoan Lines. La responsabilità di questa tragedia invece va imputata alla guerra che ha distrutto il suo paese d’origine e a chi non permette alle persone afgane di accedere alle procedure per richiedere asilo o ricevere lo status di rifugiato. Ormai il porto di Ancona è riconosciuto dai disperati che cercano di scappare dall’inospitale Grecia, come un porto da attraversare senza farsi trovare perché troppo spesso chi si imbarca per Ancona corre un doppio pericolo: essere rintracciato dall’equipaggio della nave e finire rinchiusi in qualche angusta cabina senza riuscire a toccare suolo italiano oppure essere rintracciato dalle autorità del porto di Ancona e non riuscire a richiedere protezione.Sono questi i motivi che spingono i potenziali richiedenti asilo a nascondersi e a rischiare la vita appesi sotto i tir.

Il ragazzo di ieri è la seconda vittima in pochi giorni di questa assurda e inumana fuga. Sabato scorso a Patrasso un afgano di 25 anni, padre di tre figli, è morto schiacciato da un tir guidato da un camionista italiano. Sardar Ayari, questo il nome del ragazzo, stava cercando di salire su un camion fermo al semaforo, quando il mezzo guidato dall’autista italiano si è scagliato contro il gruppo di afgani che tentavano di nascondersi sotto un tir che li avrebbe portati in Italia.

In Grecia per incidenti del genere c’è il processo immediato, ma dato che si trattava di un afgano, l’uomo è stato fatto ripartire un’ora dopo l’incidente nonostante i testimoni abbiano dichiarato alle autorità che l’azione era stata volontaria.

Denunciamo tutte le pratiche che rendono le persone “invisibili”, chiediamo con forza che venga riconosciuta a tutti quelli che arrivano in Italia e in Europa la “dignità di uomo” e che vengano accertate le responsabilità dei due incidenti. Chiediamo una procedura equa e giusta per i responsabili per non far “normalizzare” la morte di chi arriva in Italia solo per chiedere aiuto e trovare una vita degna.

Se non reagiamo, siamo tutti responsabili. Se non protestiamo contro l'ingiustizia, nessuno di noi può dirsi giusto.

Faro sul porto

Osservatorio dell’Ambasciata dei Diritti Marche
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04 DICEMBRE 2010 L'ACQUA NON SI VENDE

Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese (45.000 nella Regione Marche) hanno firmato i tre quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima e plurale partecipazione.

Per questo il “Coordinamento Regionale acqua Bene Comune” sta organizzando ad Ancona una manifestazione regionale per Sabato 4 dicembre, concentramento alle ore 16.00 davanti al Teatro delle Muse, per chiedere l’immediata approvazione di un provvedimento di moratoria verso i processi di privatizzazione del servizio idrico, che sospenda e ridiscuta le scadenze previste dal “decreto Ronchi” e dal Governo Berlusconi.
La data non è casuale, ma cade durante le giornate di mobilitazioni nazionali e globali previste in occasione della conferenza Onu Cop 16 sui cambiamenti climatici, che si terrà a Cancun, in Messico, proprio nella prima metà del dicembre prossimo.

Un corteo per le vie del centro, quello del 4 dicembre prossimo, anche perchè venga rispettata la volontà popolare di esprimersi sulla gestione di un bene così essenziale come l'acqua, attraverso il referendum nel 2011.

Pertanto è indetta per il giorno Sabato 20 novembre alle ore 16.30 presso la sala della II circoscrizione (Via Scrima, 19 – Ancona) una Assemblea pubblica del Forum Marchigiano per presentare e promuovere la manifestazione, e permettere ai comitati locali, alle associazioni, alle forze politiche e sociali, di aderire, partecipare e portare il proprio contributo.

Coordinamento Regionale Acqua Bene Comune

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Ancona - Gli operai Fincantieri bloccano il porto

Per 4 ore traffico fermo in entrata e uscita dal porto. Con i portuali presenti metalmeccanici e attivisti dei centri sociali delle Marche.
ore di blocco totale in entrata e uscita dal porto. Giornata di mobilitazione del settore della cantieristica in occasione della giornata di sciopero indetta dalle rappresentanze Rsu della Fincantieri di Ancona, contro l'ipotesi dello stop delle attività dello stabilimento per il prossimo gennaio, quando già a prtire da novembre scatterà la cassa integrazione straordinaria per oltre 500 operai.

In 1500 questa mattina sono partiti in corteo dalla sede Fincantieri fino a raggiungere Varco della Repubblica e Varco da Chio bloccando il traffico veicolare in entrata e in uscita verso la città e la stazione ferroviaria.

Insieme ai dipendenti Fincantieri presenti anche operai delle altre imprese portuali operanti nello scalo dorico e delegazioni di operai metalmeccanici provenienti da tutta la provincia, dalla New Holland di Jesi all'Antonio Merloni di Fabriano.

A fianco degli operai in lotta anche gli attivisti dei centri sociali delle Marche e dell'Ambasciata dei Diritti di Ancona, che hanno preso parte alla manifestazione dietro lo striscione "Uniti contro la crisi".
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Entrato a Gaza il convoglio Viva Palestina 5

E’ arrivato a Gaza il convoglio internazionale “Viva Palestina 5”, carico di aiuti umanitari partito da Londra e transitato dal porto Ancona il 23 settembre.

Come Campagna Palestina Solidarietà Marche, costituita da associazioni e singoli che da anni lavorano per una pace giusta in Medio Oriente, abbiamo partecipato alla raccolta di fondi e medicine e all’organizzazione di un gruppo italiano, all’interno del convoglio internazionale, formato da sette mezzi, tra cui un’ambulanza e un’auto medica carichi di materiale medico e scolastico.
Il convoglio ha percorso quasi 5.000 kilometri ed è stato rinforzato da altre due colonne di mezzi provenienti da Marocco, Algeria, Stati del Golfo e Giordania.
“Viva Palestina 5” è entrato nella Striscia di Gaza con circa 150 veicoli, 370 persone provenienti da 30 paesi diversi e 5 milioni di euro di aiuti.
Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per il raggiungimento degli obiettivi del convoglio che ha spezzato l’inumano assedio posto alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza costretta a vivere in un’immensa prigione a cielo aperto da cui non si entra e non si esce e dove merci e beni di prima necessità entrano con il contagocce.
La Campagna Palestina Solidarietà Marche s’impegna a continuare il proprio lavoro di solidarietà con il popolo palestinese e contro le politiche israeliane di occupazione, colonialismo e apartheid.

Campagna Palestina Solidarietà – Marche
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UNITI CONTRO LA CRISI PER RIPRENDERCI IL FUTURO

L'ambasciata dei Diritti Ancona, realtà dei centri sociali delle Marche, a sostegno di tutti i lavoratori precari, disoccupati e in cassa integrazione sarà a fianco della FIOM martedì 26 ottobre 2010 per ribadire con forza e determinazione di essere “UNITI CONTRO LA CRISI”.
Una crisi avvelenata dalla repressione e dal ricatto della precarietà che spinge la collettività a rapportarsi come singolo individuo a salvaguardia dei propri interessi personali e di sopravvivenza.

Una crisi che non è solo economica ma anche politica. L'attacco ai diritti dei lavoratori, in particolare al diritto di sciopero e alla contrattazione collettiva significa chiudere del tutto gli spazi di democrazia, bloccando qualsiasi forma di espressione del conflitto sociale.

Con il grande successo della manifestazione nazionale a Roma del 16 ottobre scorso si è concretizzata la possibilità di riaprire una fase nuova di opposizione alla crisi.

Il 26 ottobre porteremo assieme alla FIOM un altra idea di socialità
che alla crisi oppone la solidarietà di chi è sfruttato per i loro profitti
che rivendica reddito e nuove garanzie sociali
che rifiuta il razzismo e non rinuncia alla libertà contro la paura
che difende il diritto ai saperi e dell'acqua come bene comune.

UNITI CONTRO LA CRISI PER RIPRENDERCI IL FUTURO. Continua...

FORTEZZA EUROPEA

LINEE DI RESISTENZA
Rassegna di Arte e impegno civile

VENERDÌ 8 OTTOBRE 2010 – H 19

CASA DELLE CULTURE
V. Vallemiano 46 - Ancona

FORTEZZA EUROPA
Viaggi migratori e controllo delle frontiere europee

Ospite principale della serata: Mimmo Càndito (Presidente di Reporters sans frontières – Italia)

Guerra e flussi migratori, vita all’ombra delle frontiere, metodi di controllo, respingimenti, riammissioni, detenzione. Alla casa delle Culture di Ancona si parla di “Fortezza Europa: viaggi migratori e controllo delle frontiere europee”.

Venerdì 8 ottobre, alle ore 19, verrà inaugurata la mostra fotografica Il Limbo – Volti e luoghi dalla frontiera sud di Mattia Santini, Marco
Benedettelli e Gilberto Mastromatteo, accompagnata, alle ore 20, da un aperitivo biologico a cura del Circolo Equo & Bio.
Alle ore 21, attraverso filmati, fotografie e gli interventi dei relatori ci si calerà negli scenari dell’immigrazione contemporanea, con un’attenzione particolare alla realtà del porto di Ancona, una delle principali porte d’entrata della rotta adriatica dell’immigrazione.
Ospite dell’incontro è Mimmo Càndito, presidente di Reporter sans frontières - Italia, inviato di guerra per la Stampa, massmediologo e scrittore, che spiegherà il collegamento fra guerre contemporanee e flussi migratori.
Intervengono i giornalisti Marco Benedettelli e Gilberto Mastromatteo, collaboratori di Nigrizia Multimedia, Il Manifesto, Avvenire, Il Fatto Quotidiano, con una serie di documenti e di filmati raccolti lungo i loro reportage dalla frontiera sud, dove i migranti vivono in una sorta di limbo, attendendo di entrare nella fortezza Europa.
Partecipa Valentina Giuliodori per l’Osservatorio Faro sul porto di Ancona, che svolge un lavoro di monitoraggio fra le banchine dello scalo dorico, meta dei migranti Afgani, Curdi e dell’Africa Orientale, con un intervento focalizzato sulle testimonianze raccolte nel libro “Il porto sequestrato”.
Chiude l’incontro l’antropologo Filippo Furri (Università di Montreal, EHESS Parigi), collaboratore di Migreurop, con una relazione sulla “sindrome di Ulisse” che investe i migranti nel loro viaggio della disperazione, e sui meccanismi di esclusione dell’Europa, simile in certi aspetti per impenetrabilità burocratica al Castello di Kafka.
Nel corso della serata sarà presentato il trailer di Locked in Limbo, documentario prodotto da Nigrizia Multimedia. Saranno anche proiettati estratti dal video "Welcome. Indietro non si torna" - Progetto Melting Pot Europa e, inoltre, un filmato inedito che mostra le procedure di interrogatorio e riammissione in Grecia di un migrante irregolare intercettato dalla Polizia Marittima nel porto di Ancona. Coordina la serata Valerio Cuccaroni, direttore responsabile della Rivista Argo, attivista dell’Associazione Nie Wiem e collaboratore dell'edizione italiana di Le Monde diplomatique.
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Inaugurazione sede Ya Basta! Marche

L' Assoc. Ya Basta! Marche si è trasferita nella nuova Sede Regionale !!!!
il 1° ottobre inaugura la nuova sede di Ya Basta....siete tutti invitati!!!
ore 19.00
Aperitivo

Via Mura Orientali 5
(centro storico - di fronte all' ex Cinema Astra/Politeama )
Jesi, Italy
per il Corso Matteo
tti trovi, dietro Piazza Pergolesi, una piccola galleria che ti porta a via Mura Orientali . giri a destra e siamo li!!

tel sede 3311159432 - skipe ya.basta.je

Da il 22 settembre la sede è aperta tutti i mercoledi del mese con il seguente orario: 17,00 / 20,00. A breve l'Associazione Ya Basta sarà aperta due giorni a settimana. Se vuoi puoi incontrarci anche nei giorni in cui la sede è chiusa per appuntamento. Telefona
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VIVA PALESTINA 5

Anche quest'anno passerà per Ancona una carovana di centinaia di furgoni carichi di medicine e materiale scolastico che partira' il 18 settembre da Londra per raggiungere Gaza seguendo un percorso attraverso la Francia, l'Italia e la Grecia.

Ieri sera presso la sede dell' Ambasciata dei Diritti si è svolto il secondo incontro per organizzare l'accoglienza del convoglio diretto a Gaza, diverse le iniziative messe in campo a cui tutti potranno partecipare. Dalla cena per la raccolta fondi fino al reperimento di materiale di prima necessità (medicinali) richiesto dagli organizzatori della carovana, passando per l'accoglienza materiale dei partecipanti.

La carovana europea sara' solo una delle tre che si sono date appuntamento al valico di Rafah per la fine di settembre. Delle altre due, una partira' da Casablanca, in Marocco, e l'altra partira' da Doha, in Qatar. La prima attraversera' i Paesi del Maghreb, mentre l'altra raggiungera' l'Egitto attraverso l'Arabia Saudita.

Gli organizzatori contano di far arrivare nella Striscia di Gaza circa 500 veicoli carichi di aiuti. Allo stesso tempo una flotta di una decina di imbarcazioni avvicinerà Gaza dal mare, replicando l'esperienza della Freedom Flotilla.

E' possibile fare delle donazioni facendo dei versamenti sul C/C Banca Etica intestato a:

Associazione Ya Basta! Marche IBAN IT41 R 05018028 0000 0000 112064 Causale: Per Gaza.

E' stato anche lanciato un appello rivolto agli enti locali a sostenere politicamente ed economicamente queste iniziative affiche' venga posta fine a una delle situazioni piu' barbare e disumane dei nostri tempi, la costrizione di un milione e mezzo di palestinesi nel campo di concentramento a cielo aperto di Gaza.

Per ulteriori info ambasciata@glomeda.org



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DOMENICA 20 GIUGNO 2010 CI RIPRENDIAMO IL PORTO

In occasione della giornata internazionale del rifugiato che si tiene il 20 giugno diverse associazioni e reti sociali organizzate hanno lanciato in Italia e in Grecia una giornata di mobilitazione internazionale contro i respingimenti e le espulsioni, per affermare il diritto d’asilo e il diritto a restare là dove si è scelto di andare. Questa giornata s’inserisce all’interno della campagna Welcome indietro non si torna che apre uno spazio pubblico e comune per costruire una pluralità di iniziative che ci uniscono nel rivendicare il diritto universale dell’ accoglienza. Ancona, come Venezia e Bari, ospiterà una grande iniziativa di massa che il 20 giugno si concentrerà al e per il porto in quanto frontiera dell’Adriatico. Ciò accade ad un anno dalla nascita dell’Osservatorio Faro sul porto che dopo un lungo lavoro d’inchiesta ha pubblicato da poco il libro Il porto sequestrato in cui si denuncia l’espropriazione del porto alla città e il drammatico volto che ha assunto come luogo di detenzione e respingimento per persone in fuga da guerre e persecuzioni. Ciò accade anche ad un anno dalla grande manifestazione in occasione del G8 con cui siamo riusciti, almeno per una giornata, a riconquistarci il porto oltre le reti, oltre i divieti imposti. Sono molte le persone preoccupate per le sorti del porto dorico e altrettante indignate per la brutalità con cui si rispediscono, come pacchi indesiderati, esseri umani in gravi difficoltà. E’ dovere di tutti non abbandonare questo percorso che oggi non ci vede soli in questa battaglia ma insieme a tante altre realtà sociali che hanno scelto di schierarsi contro l’indifferenza e l’esclusione. Per questo, il 20 giugno invitiamo tutti i cittadini di Ancona, precari, studenti, cassaintegrati,associazioni, famiglie, anziani e bambini a riprenderci uno dei nostri beni comuni, ovvero il porto che in quella giornata ritornerà ad essere di tutti e in cui troveranno cittadinanza i diritti che ormai sistematicamente vengono negati. Domenica 20 giugno dalle 19 in poi sulla banchina 14saranno presenti video, mostre fotografiche, musica, collegamenti con Venezia, Bari e la Grecia, stand gastronomici, banchetti informativi, zone di espressione di arte urbana e zone autogestite dalle comunità migranti che in maniera creativa racconteranno le loro storie. Un giornata per stare insieme contro le scelte ingiuste che ci hanno strappato una parte della nostra città, una giornata per stare insieme contro le scelte di chi ha interesse a metterci gli uni contro gli altri, contro le scelte di chi oggi investe soldi per organizzare respingimenti ed espulsioni invece di costruire luoghi di vera accoglienza.
Il programma definitivo con la scaletta delle iniziative e le adesioni alla giornata del 20 giugno saranno rese note nei prossimi giorni. Continua...

IL PORTO SEQUESTRATO

Venerdì 14 maggio presentazione del libro/inchiesta sul porto di Ancona a cura dell'Osservatorio Faro sul Porto ore 17.00 presso la Facoltà di Economia e Commercio - Università Politecnica delle Marche ¬ P.zzale Martelli, 8 Ancona - Villarey.

"Il porto sequestrato" realizzato dall'osservatorio Faro sul Porto è il libro/pubblicazione nato a un anno dall'inizio dell' inchiesta sullo stato di salute del porto di ancona dopo la sua totale messa in sicurezza e sulla sua funzione di frontiera che ormai quotidianamente respinge coloro che fuggono da altri paesi nella speranza di ottenere, in Italia, una protezione umanitaria. L'incontro pubblico, di venerdì 14 maggio, non vuole essere solo l'occasione per consegnare 83 pagine di storie, dati, riflessioni ma proporre, partendo dal libro, un progetto politico comune che denunci le violente trasformazioni del porto di Ancona, che ne hanno radicalmente cambiato il volto, e la condizione delle persone, aldiquà e aldilà delle reti. a cui viene negato il diritto di attraversarlo. Molta attenzione è stata data sull'argomento dalla stampa nazionale che in più occasioni si è rivolta a noi per raccogliere informazioni e dati utili per sollevare una presa di coscienza pubblica su ciò che avviene non solo in Ancona ma anche negli altri porti dell'Adriatico. Per questo faremo parte della campagna internazionale, i cui protagonisti saranno gruppi e associazioni italiane e greche che si uniranno per mettere in campo tutti gli strumenti necessari per contrastare i dispositivi di controllo sulle frontiere europee che ingiustamente ed arbitrariamente colpiscono chi ha diritto a fuggire e perciò, di fatto, negano il riconoscimento del diritto d'asilo. Il lancio della campagna avverrà martedì 11 maggio, a Venezia in occasione dell'incontro pubblico , "Welcome. Indietro non si torna", promosso dalla rete di associazioni veneziane Tuttiidirittiumanipertutti. L'osservatorio Faro sul Porto sarà presente e presenterà la situazione in Ancona e il lavoro svolto. Il libro verrà presentato anche sabato 15 maggio a Perugia. Nelle tre date in cui verrà presentato il libro "Il porto sequestrato" , (11 maggio a Venezia, 14 maggio ad Ancona, 15 maggio a Peugia), saranno presenti i rappresentanti
delle associazioni greche di Patrasso e Igoumenitsa e quelli della rete Tuttiidirittiumanip
ertutti di Venezia.
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i racconti del sub commandante marcos


Incontro con Claudio Dionesalvi curatore del libro edito da Ya basta. Continua...

Acqua bene Comune - NO alla privatizzazione


L’acqua è vita, l’acqua è movimento, l’acqua è trasparenza, l’acqua è di tutti, acqua è di nessuno...
Oscar Olivera Portavoce della Coordinadora in difesa dell’acqua e della vita – Cochabamba – Bolivia

Il 20 marzo è stata convocata a Roma da parte del Forum Italiano dei movimenti per l’acqua una manifestazione “Per la ripubblicizzazione dell’acqua, per la tutela di beni comuni, della biodiversità e del clima, per la democrazia partecipativa”.
Il percorso verso la manifestazione è un occasione importante per riaffermare, anche nei nostri territori, la difesa dell’acqua come bene comune.
Proprio pochi mesi fa l’approvazione da parte del Governo dell’Art. 15 dl 135/09 è stata l’ultima tappa del tentativo di privatizzazione definitiva dei beni comuni, acqua compresa, imponendo di fatto la partecipazione dei privati.
In tutti i territori ci si sta mobilitando per costruire dal basso percorsi di mobilitazione per affermare che l’acqua non può essere mercificata e privatizzata. Una mobilitazione ancora più importante di fronte al fallimento della Conferenza sui cambiamenti climatici di Copenhagen che ha visto l’incapacità e la non volontà dei "potenti" del mondo di trovare un accordo significativo per il futuro del pianeta. Questo dimostra come, solo dal basso, attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, percorrendo la strada dell’indipendenza e dell’autonomia, si possano costruire e difendere i beni comuni come l’acqua e molte altre risorse naturali.
Intorno alla battaglia per l’acqua da più parti in Italia si sta costruendo la pressione collettiva perchè gli Enti locali, in particolare anche le Amministrazioni Comunali, prendano posizione e modifichino il loro Statuti, affermando il diritto umano all’acqua come principio universale, inalienabile e l’acqua come bene comune. Sono numerosi infatti gli enti locali che hanno già intrapreso questa iniziativa anche come segnale di rifiuto delle imposizioni del governo.
Perchè tutto questo non si può fare anche a Jesi e nelle altre città della Vallesina insieme a molte altre iniziative?
Incontriamoci per discutere di come costruire nel nostro territorio un insieme di iniziative verso la manifestazione del 20 Marzo e per la difesa dell’acqua come bene comune.
Assemblea pubblica:
“Acqua bene comune - no alla privatizzazione” Mercoledì 10 Marzo alle ore 21.00 c/o Centro Sociale Autogestito “TNT” Via Politi – Jesi Interverranno: Marco Bersani - Forum nazionale dei movimenti per l’acqua pubblica Fioretti Gianluca – Sindaco di Monsano. Presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Virtuosi Emanuele Rossi – Consigliere del Comune di Fabriano L'acqua è un diritto e non una merce!
Centro Sociale Autogestito “TNT”
Associazione “YaBasta!”
Collettivo studentesco “Corto Circuito”
Ambasciata dei Diritti
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Noi ti dobbiamo dei ringraziamenti collettivi..ciao David

15 / 2 / 2010
"noi ti dobbiamo dei ringraziamenti collettivi
per come eri e insieme a noi ancora vivi
ora che brilli come una stella
anche se siamo della terra e torniamo alla terra"

Ci sono delle perdite che è difficile accettare, ci sono degli uomini che per la loro generosità, altruismo, militanza e combattività sono stati esempio e modello per tutti noi.
Nelle nostre vite, nella quotidiana battaglia per cercare di rendere il nostro un mondo migliore.
Abbiamo perso tanto perchè tanto è quello che David ha saputo darci in questi anni: la sua determinazione nelle lotte, dagli spazi sociali per reclamare diritti e dignità per un futuro senza frontiere, finalmente libero da ingiustizie.
E soprattutto abbiamo perso un fratello.
David da sempre è stato un militante dei centri sociali e delle Comunità Resistenti delle Marche, punto di riferimento dei movimenti.
Era il "sub-comandante” di un esercito di sognatori che con lui nel cuore continuerà a lottare per la libertà.
David è vivo e lotta insieme a noi!

Le sorelle e i fratelli del Csa Sisma

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È indescrivibile il limite che le parole hanno in un momento come questo, dove incredulità, sgomento e dolore hanno il sopravvento. Se però queste hanno un minimo di senso allora lo abbiamo trovato, oggi, inciso nei volti di tutte e tutti noi.

Oggi ci siamo presi la strada per l’ultimo corteo con David, dopo i tanti fatti insieme condividendo urti e abbracci. Noi andiamo avanti, perché desiderio e vita sono più forti di ogni dolore e di ogni ingiustizia.

Da oggi noi andiamo avanti anche per te.

I compagni e le compagne delle Marche
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ABBATTIAMO LE RETI DEL PORTO DI ANCONA

L'ambasciata dei diritti lancia la campagna per l'abbattimento delle reti al porto di Ancona.

firma la petizione on line

http://www.firmiamo.it/abbattiamoleretidelporto

Con il pretesto della sicurezza e del declassamento del porto ci hanno tolto una parte importante della città. Hanno recintato il porto trasformandolo in un carcere a cielo aperto impedendo la sua libera fruizione da parte dei cittadini. Hanno distrutto un sentimento.
Le reti, orrende nell'aspetto servono solo a deturpare il paesaggio che fino a pochi anni fa si poteva godere dalle banchine. Dal punto di vista della sicurezza sono inutili poiché erigono una barriera a dieci metri da un muro già esistente. Come tutti sanno il porto di Ancona è storicamente il frutto di una stratificazione urbanistica strettamente legata alla sicurezza dello scalo marittimo e alla difesa della città. Due millenni di storia hanno dato vita ad un sistema difensivo composto da mura e porte che si sono perfettamente integrati con il resto della città e che mai sono state un ostacolo per i propri abitanti. Le reti i cancelli ed i tornelli attuali rappresentano soltanto un impedimento gratuito che danneggia tutti i fruitori del porto turisti, commercianti, marittimi visitatori occasionali etc.
Il decreto con il quale hanno giustificato l'innalzamento delle reti(6 novembre 2007, n. 203.) non prevede assolutamente tale forma di recinzione, indica genericamente che i porti devono avere delle aree protette che possono essere più o meno interdette in caso di pericolo o minaccia. Il decreto lascia ampio margine di discrezionalità e sottolinea che comunque le misure di sicurezza non devono ostacolare i normali fruitori del porto compresi i visitatori occasionali.
Sarebbe bastato migliorare i controlli nelle porte già esistenti invece di creare quel carcere, controlli che però devono essere intensificati solo in caso di percezione di minaccia e non quotidianamente, lasciando come sempre è stato la libera possibilità di poter usufruire della parte più bella della città.
Anche l'eventuale declassamento è una bugia studiata ad arte da chi in qualche modo ha interesse a che le reti ci siano, la classe del porto non deriva dal livello di sicurezza ma dalla movimentazione delle merci e dal numero di passeggeri che vi transitano (Legge 28 gennaio 1994, n. 84 ).

Il porto è sempre stato un bene comune, uno spazio importante di relazione commercio ed incontri, dove andare per fare una semplice foto su una bitta od una passeggiata, dove i nonni portavano per mano i bambini per fargli ammirare la grandiosità delle navi. Chi ha deciso di installare quello scempio delle reti immagina la sua terra come un gigantesco carcere sorvegliato da telecamere e protetto da filo spinato. A questo progetto è possibile opporsi firma la petizione che ne chiede la rimozione sostieni la campagna per abbattere le reti del porto.

La tranquillità è importante ma la libertà è tutto

Ambasciata dei Diritti Ancona
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DOMENICA 24 GENNAIO 2010 Da Rosarno ad Ancona:

Da Rosarno ad Ancona:
Solidarietà e Dignità per tutti i migranti!

Presidio antirazzista contro ogni forma di respingimento
Domenica 24 genn. Ore 16
Piazza Della Repubblica
Guardando a ciò che è accaduto a Rosarno ci risulta evidente che l’operazione politica, portata avanti dal ministro Maroni, di addossare la colpa di ciò che è accaduto alla presenza di troppi migranti, sia ad oggi fallita.
È sotto agli occhi di tutti la realtà di Rosarno: la produzione di sfruttamento, il lavoro nero piuttosto che la manodopera a bassissimo costo a cui viene negata qualsiasi tipo di tutela, colpiscono migliaia di stranieri che nel nostro paese cercano condizioni di vita migliori.
Le trame reticolate dello sfruttamento sono oggi sostenute da molteplici attori organizzati che intrappolano migliaia di esseri umani che vengono costretti dall’attuale legge sull’immigrazione ad accettare condizioni di vita disumane.
Condizioni di vita che spogliano l’uomo di tutti quei diritti che ontologicamente gli appartengono come il diritto all’ essere libero, il diritto di condurre una vita degna, il diritto di poter rivendicare la propria essenza culturale che da sempre ci contraddistingue.
Ma quando ciò ti viene negato è legittimo ribellarsi, è legittimo rendersi visibili là dove il bulimico mercato del lavoro produce nuovi schiavi, nuova esclusione. Questo è quello che è accaduto a Rosarno. La genesi della ribellione si colloca strutturalmente nelle conseguenze che la legge oggi in vigore in tema di immigrazione sta producendo. Una legge che lega indissolubilmente il migrante al mercato del lavoro, una legge che costringe alla clandestinità forzata. La giusta ribellione di Rosarno ha palesato ciò che quotidianamente avviene ovunque. L’attuale sfruttamento selvaggio di questo modello economico che si sostiene grazie alle complicità mafiose produce vittime anche “sotto casa nostra”. Basti pensare alle condizioni di molti lavoratori e lavoratrici migranti all’interno delle industrie della nostra Regione. Industrie che, con il pretesto dalla crisi, esternalizzano il lavoro appaltandolo a ditte che non garantiscono né una retribuzione giusta né tutele sul posto di lavoro. La Fincantieri di questo è un esempio. È necessario svelare il mondo sommerso di coloro che oggi vivono in condizioni di schiavitù e condannare le politiche razziste dell’attuale governo che, come a Rosarno, si rivolge ai migranti per criminalizzarli o espellerli quando alzano la voce mentre al contrario fanno comodo alla nostra economia quando in silenzio accettano i ricatti dei padroni. La campagna di criminalizzazione verso i cittadini stranieri alimenta al contempo il clima di odio che in tanti casi , purtroppo, sfocia contro di loro in atti di violenza ed emarginazione. Insieme dobbiamo costruire una risposta che metta al centro la dignità umana e sappia costruire spazi di inclusione sociale dove siano rispettati i diritti di tutti.
Per questo non possiamo accettare ciò che avviene quotidianamente al di là delle reti metalliche che sottraggono il porto alla città di Ancona. Porto che con i suoi sofisticati sistemi di sicurezza è oggi diventato laboratorio dove si sperimentano i dispositivi di controllo e di respingimento.
Vi invitiamo ad essere presenti alla mobilitazione di domenica 24 gennaio alle ore 16 davanti al teatro delle Muse per esprimere solidarietà ai migranti di Rosarno, per dire basta allo sfruttamento del lavoro, per dire che Ancona non è razzista, per affermare il diritto di accoglienza contro ogni forma di respingimento.

Ambasciata dei Diritti
Associazione senegalese Diappo
Associazione Bangladesh Marche
Collettivo studentesco O.P.S.
Spazio Autogestito La Cupa
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