ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

Roma, 10 novembre - Manifestazione nazionale | Uniti e solidali contro il governo, il razzismo e il decreto Salvini

Roma, 10 novembre - Manifestazione nazionale | Uniti e solidali contro il governo, il razzismo e il decreto Salvini

Dall’assemblea del 14 ottobre l’appello a dare vita ad una grande mobilitazione aperta e plurale

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Ancona. Ghetto in Marcia contro razzismo ed esclusione sociale

La popolazione si mobilita contro l’apertura di una sede di Casapound ribadendo il proprio rifiuto ai seminatori di odio e intolleranza
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Giornata formativa: il Decreto Legge “Salvini”

Il corso di formazione "Le modifiche alla normativa in materia di immigrazione e asilo contenute nel Decreto Legge Salvini ed i riflessi sulle prassi applicative e le interpretazioni giurisprudenziali successive alla riforma Minniti" si terrà giovedì 18 ottobre 2018 alla Loggia dei Mercanti di Ancona dalle ore 16.00 alle ore 19.00.
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Gabbie - Voci dai CPR | Capitolo 1°: Malik



Un documentario a capitoli prodotto da Melting Pot Europa e Borders of Borders in collaborazione con la campagna LasciateCIEntrare. Continua...

Il 20 giugno del Movimento Antirazzista delle Marche

Mercoledì 20 Giugno 2018, in occasione della giornata mondiale del rifugiato e aderendo alla settimana di mobilitazioni lanciata da Fight/Right - Diritti senza confini, il Movimento Antirazzista Marche convoca manifestazione e presidio sotto la prefettura
---> Concentramento ore 11 Piazza Roma (Ancona) per partire in corteo fino a Piazza del Papa (prefettura)

Diritti, regolarizzazione e permesso di soggiorno per tutt*, contro disuguaglianze e razzismo

Rights, regularisation and residence permit for everyone, against inequality and racism.

Droits, régularisation, permis de séjour pour tous, contre inégalités et racisme

Prosegue la nostra marcia per la libertà e la giustizia sociale!
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Siamo gli invisibili, uomini e donne in fuga da terre attraversate da guerre, siccità, miseria e fame, negazione dei diritti umani, persecuzioni, devastazioni ambientali; veniamo da terre impoverite
dall'estrazione e il furto di materie prime su cui l'occidente ha costruito la propria ricchezza.
Abbiamo attraversato mari, deserti e montagne per mettere in salvo le nostre vite e quelle delle nostre famiglie.
Siamo i capri espiatori della crisi, su cui far ricadere le colpe dei potenti del mercato e della finanza,
dei pochi che si arricchiscono sulla pelle dei tanti: ci chiamano invasori, ci accusano di rubare lavoro e case agli italiani, di essere terroristi e stupratori.
Siamo i morti nel mediterraneo, siamo Emmanuel ucciso da un "simpatizzante" di Casapound, i feriti colpiti dagli spari del fascista Traini, gli schiavi di Rosarno. Siamo Soumalia Sacko, il giovane
migrante maliano bracciante nei campi di Gioia Tauro ucciso a colpi di fucile. Siamo Idy Diene, ambulante senegalese ucciso a Firenze. Siamo il prodotto della normativa discriminatoria introdotta
dalla Bossi-Fini e Minniti-Orlando. Siamo i soccorsi in mare che hanno trovato i porti chiusi.
Siamo italiani, che hanno scelto la solidarietà e l'ospitalità, di lottare contro il razzismo, per l'uguaglianza, la libertà, la giustizia sociale, la difesa e la conquista dei diritti per tutti e tutte, indipendentemente dalla provenienza geografica o dal colore della pelle.
Oggi siamo tutti e tutte insieme, un unico corpo meticcio, dove la diversità è ricchezza è la molteplicità potenza comune.
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10 marzo, Ancona – Assemblea nazionale unitaria di movimento

Sono passati pochi giorni da quando la mano armata di un neo-fascista ha sparato all’impazzata nelle vie di una nostra città alla ricerca delle sue vittime “di razza”. Sono passati pochi giorni da quando migliaia di persone hanno deciso che ad ogni costo il silenzio e le ritualità andavano frantumati, che il clima di complicità con quel gesto infame e l’arroganza di un potere convinto di poter imporre i suoi diktat andavano rovesciati.
E’ passato poco tempo. Eppure nel volgere di pochi giorni è nata una storia, una grande storia, che sembra impossibile possa essere contenuta nel suo breve involucro temporale. Una storia che ha restituito ai movimenti una capacità di protagonismo fino a qualche settimana fa inimmaginabile, che ha reso le piazze di tante città impraticabili per i neofascisti, che ha dissestato la già miserabile campagna elettorale, che ha trasformato un intero contesto culturale e comunicativo in cui si era ad arte costruita la percezione dell’assenza di opzioni, della cultura razzista e della propaganda xenofoba come sfondo dominante, della sicurezza come negazione delle libertà.
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Macerata, è solo l'inizio

Sabato a Macerata si è scritta una delle pagine più importanti della storia della democrazia reale in questo paese: in un piccolo capoluogo di provincia, in una città scossa dall'attacco terrorista fascista del 3 febbraio, in migliaia, almeno 30000, sono scesi in strada per manifestare contro ogni razzismo, fascismo, sessismo. Per le vittime dell'attentato: Jennifer, Gideon, Omar, Wilson, Mahamadou e Festus. Tantissime persone hanno invaso le strade nonostante i tentativi istituzionali di fermare questa manifestazione, nonostante i tatticismi elettorali dei vertici delle grandi organizzazioni della “sinistra” subordinate al Pd.
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Finalmente si parte Sabato 10 Febbraio tutti a Macerata.


Sono stati giorni pesanti quelli trascorsi dall'attentato terroristico compiuto dall'esponente della lega e simpatizzante di Casa Pond Luca Traini, giorni in cui abbiamo dovuto lottare contro i fascisti da un lato ed i poteri forti rappresentati da PD, Anpi,Cgil, Arci, Libera ed il ministro dell'interno Minniti.
Dopo l'attentato della settimana scorsa pensavamo che fosse normale ed automatico dare vita ad una manifestazione nazionale contro il razzismo, il terrorismo ed il fascismo, un automatismo dato dalla gravità dell'evento e dalla consapevolezza che in tanti avrebbero voluto testimoniare la loro vicinanza alle vittime.
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