ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

Ancona è troppo lontana per essere un porto sicuro per la Ocean Viking

Il costante attacco alle organizzazioni non governative (ONG) impegnate nei salvataggi nel Mediterraneo si perpetua da anni per mano di tutti i rappresentanti politici: dal PD con Minniti, al governo Lega-5Stelle, fino all'attuale governo Meloni.

Il Decreto Legge n.1 del 2023, comunemente noto come Decreto Piantedosi, include disposizioni che complicano le operazioni di salvataggio, stabilendo la necessità di un "porto sicuro" situato a molte miglia nautiche dal luogo del naufragio. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: dopo un anno di applicazione, le navi della flotta civile delle ONG devono affrontare lunghi viaggi per raggiungere i porti designati, distanti dalle zone di operazioni di ricerca e soccorso (SAR), con conseguenze tragiche che includono un aumento di mille persone morte in più rispetto al 2022 (con 2.571 morti accertati nel Mediterraneo nel 2023). 
 
Il porto di Ancona è stato assegnato alla nave Ocean Viking, che trasporta a bordo 336 naufraghi salvati, che ora sono in condizioni di stremo fisico e psicologico, ci sono anche numerosi minori non accompagnati e donne in stato di gravidanza. Tuttavia, anziché ricevere assistenza immediata, il governo ha imposto la permanenza in mare dopo il salvataggio, obbligandoli a navigare per giorni per raggiungere Ancona. Una volta sbarcati, dovranno intraprendere un viaggio via terra in autobus, probabilmente verso le regioni del sud Italia.
Perchè tanta disumanità? A cosa serve infliggere tanta sofferenza alle persone?
C'è una sola risposta: alla propaganda del governo e della fortezza europa.
 
È urgente individuare un porto di approdo il più vicino possibile alla posizione attuale della Ocean Viking.
Come ha dimostrato Carola Rackete, quando una legge è ingiusta, è giusto disobbedire.
 
Ancona 16 marzo 2024
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Ancona, in migliaia ancora in strada per la causa palestinese

Sabato 9 marzo ad Ancona migliaia di persone sono scese in piazza al fianco della Palestina. Una giornata importante che continua il percorso di mobilitazione che negli ultimi mesi ha visto scendere in strada, in forme e modi diversi, tantissime persone.

Una mobilitazione che, fin dall’inizio, ha usato parole chiare, fuori da ogni ambiguità o posizionamento tattico, a sostegno della lotta e della resistenza palestinese, contro quanto fin da subito ha assunto i tratti di una rappresaglia collettiva ed indiscriminata e poi di un vero e proprio genocidio e di una pulizia etnica da parte dello stato di Israele e dei suoi coloni. 

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ANCONA SABATO 9 MARZO 2024 - MANIFESTAZIONE PER LA PALESTINA

Concentramento ore 16,00 in Piazza Roma

Al fianco della Resistenza palestinese, contro il genocidio e la pulizia etnica dello stato di Israele e dei suoi complici
n Italia, come non succedeva da tempo, ormai da mesi, si scende in piazza a sostegno della Palestina e della sua lotta: centinaia di manifestazioni, cortei, momenti di lotta e mobilitazioni si stanno susseguendo senza sosta.

Una mobilitazione permanente che, in Italia, come nel resto del mondo, ha imposto la “questione palestinese” al centro del discorso pubblico e politico e che è stata in grado di rompere la complicità della narrazione mainstream e di una politica completamente asservita agli interessi geopolitici ed economici, alla prospettiva di arricchirsi e fare profitti dentro quest’enorme massacro ai danni del popolo palestinese. In Italia, Eni, multinazionale partecipata dallo stato al 30%, tratta con Israele per accaparrarsi le licenze di esplorazione di un grande giacimento di gas al largo di Gaza. Il 62% della superficie di questo giacimento,però, rientra nei confini marittimi della Palestina.
Come ben sappiamo, la guerra, per pochi, è un affare da non lasciarsi scappare.

Nonostante tutti i tentativi di delegittimare le mobilitazioni, persino ricorrendo all’accusa infamante di antisemitismo, le piazze continuano a riempirsi e le bandiere della Palestina sventolano ovunque. Piazze che scelgono di stare dalla parte della resistenza palestinese contro il senso d’impunità e di autoassoluzione dello Stato di Israele che significano, nei fatti, licenza di genocidio e di pulizia etnica.

Manifestazioni, mobilitazioni e cortei, che sono anche pratiche concrete di lotta contro la repressione del dissenso ed il costante attacco alla libertà di manifestare e all'agibilità politica di chi scende in piazza, attuati in questi anni attraverso la cancellazione di diritti e l'imposizione di norme e pene volte a ridurre al silenzio la critica e l'opposizione sociale.
Continuiamo la mobilitazione, a fianco del popolo palestinese, contro il genocidio in corso, contro chi specula sulla guerra e sul massacro di un popolo, per riaffermare collettivamente il diritto a manifestare e ad esprimere la nostra opposizione dentro le città e i territori in cui viviamo.

Concentramento ore 16.00 Piazza Roma Ancona.

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