Ci risiamo. Come ad inizio gennaio, il porto di Ancona è stato nuovamente scelto per far attraccare la GeoBarents di MSF e far sbarcare le persone soccorse in mare a largo della Libia.
Ancora una volta, in barba al diritto internazionale che tutela i diritti umani, il Ministro dell'Interno Piantedosi costringe ad un inutile viaggio punitivo sia le persone soccorse che i soccorritori.
Queste politiche razziali, a difesa di confini e paradigmi che non ci rappresentano, portano indietro l'Italia ad un vergognoso passato coloniale, con cui non si è mai davvero fatto i conti. Oggi, con al governo i nostalgici di quel periodo, vengono approvate leggi che costringono i naufraghi ad una vera e propria deportazione.