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Uscire dal fossile: presidio sotto la raffineria API di Falconara Marittima

Sabato 1 agosto alle ore 10,30 presidio e conferenza stampa davanti la Raffineria API di Falconara Marittima. Iniziativa organizzata all’interno della campagna nazionale “Per il clima, fuori dal fossile” da Trivelle zero marche e laboratorio Falkatraz di Falconara Marittima.

“Perchè l'unica via per uscire dalla stringente e indifferibile crisi climatica globale che ci coinvolge tutti, è un radicale cambiamento del sistema produttivo ed energetico, qui ed ora.
Perchè questa crisi climatica generale si cambia a partire dal locale e dai territori, agendo verso e contro i centri reali che determinano questo stato di cose, oltre gli scenari globali che ci pongono in una condizione di passitivà e fatalismo.
Perchè la raffineria Api, cresciuta dentro la Città di Falconara e alle porte del Capoluogo anconetano dal boom economico degli anni 50 fino ad oggi, rappresenta ora l'emblema di questa crisi: oltre ogni forma passata di redistribuzione economica della ricchezza prodotta da fonti fossili, oggi questo sistema espropria e estrae ricchezza per pochi e redistribuisce ai molti gli effetti sempre meno collaterali, fatti di criticità sanitarie, ambientali, inquinamento del territorio, nonché principale ostacolo ad una sua riconversione verso uno sviluppo altro e green.
Perchè oggi servirebbe una programmazione in direzione della dismissione di imprese inquinanti, conversione industriale e bonifica del territorio.”


Durante il presidio verrà presentato il dossier realizzato da 160 associazioni e comitati, con le 34 proposte emendative per modificare il DL Semplificazioni che contiene norme che ritardano o addirittura annullano le bonifiche dei siti inquinati, dimezzano i tempi già oggi molto risicati, per la partecipazione dei cittadini nelle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale, favoriscono le opere "fossili" in piena emergenza climatica, moltiplicano le poltrone con l'istituzione di una seconda commissione VIA nazionale”.
In particolare:
- Sotto il paradossale, ma accattivante titolo "Semplificazioni in materia di green economy" il Dl Semplificazioni introduce norme che favoriscono le opere "fossili" come i nuovi gasdotti. Ad esempio gli articoli che fanno venire meno i diritti, costituzionalmente protetti, degli usi civici. Si semplificano anche i rifacimenti; essendo la vita tecnica media di un gasdotto di 50 anni, vuol dire ipotecare il futuro visto che nel 2070 evidentemente dovremo usare ancora le fossili alla faccia dei cambiamenti climatici.
- Per quanto riguarda i Siti di Interesse Nazionale per le Bonifiche, cioè le aree più inquinate del paese non si procederà più, come si fa oggi, direttamente alla caratterizzazione delle aree - ossia il delicato e stringente processo di ricostruzione della contaminazione avvenuta - dando per scontato che per i terreni e le acque sotterranee di Falconara Maritima, come quelle dell’Ilva a Taranto, e di decine di altri siti devono essere prese precauzioni molto più stringenti all'altezza dei problemi. Con l'art. 53, invece, si rende possibile agli inquinatori di partire presentando invece della caratterizzazione una più semplice e blanda "indagine preliminare", come avviene per un sospetto di inquinamento in qualsiasi altra area del paese. Come se una raffineria fosse una pompa di carburante.
- Si aggiungono così ulteriori lungaggini e un passaggio burocratico in più, con un Ministero dell'Ambiente che è già vergognosamente indietro con le procedure per bonificare questi luoghi. Il ruolo del Ministero sempre di più ci sembra quello dello stopper delle bonifiche, con risparmi miliardari alle aziende che hanno inquinato. Anche in questo caso, invece di chiedere conto ai dirigenti e alle aziende per i ritardi si scarica tutto sui cittadini e sulla loro salute.

Il dossier con i 34 emendamenti rispecchia l’approccio propositivo dei comitati ambientali, ma quello che è urgente è abrogare gli articoli e i commi che sono regali agli inquinatori sia per suggerire l'introduzione di norme che rendano le procedure di bonifica e di valutazione ambientale realmente efficaci ed efficienti e che rafforzino la cooperazione tra i diversi livelli dello Stato. Continua...

Abbiamo vinto la battaglia contro il decreto salvini

Siamo in attesa che venga depositata la sentenza della Corte Costituzionale, come primo commento possiamo dire che valutiamo la posizione espressa ieri sul primo decreto Salvini (dl n. 113 del 2018) come parte di una lunga battaglia iniziata nel 2018 contro una legge razzista e discriminatoria. E’ stata una battaglia popolare combattuta dal basso usando tutti i colpi possibili.
Continua...