ORARI DI APERTURA

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Le responsabilità del migrante morto a Torrette (Ancona)

La morte del ragazzo magrebino di domenica non è, come molti stanno dicendo, un fatale incidente ma è frutto di scelte ben precise legate alla politica europea sull'immigrazione. Anche se in Italia l'attenzione è concentrata sugli sbarchi tra Lampedusa e Sicilia (comunque in calo) la gran parte dei migranti sta scegliendo di percorrere la via balcanica per cercare rifugio in Europa, ma ad oggi tale via è concessa, seppur tra mille difficoltà, soltanto a coloro che hanno delle nazionalità ben precise ovvero iracheni, siriani ed afghani, lasciando cosi intrappolati in Grecia migliaia di migranti di altre nazionalità tra cui anche un cospicuo numero di magrebini. Alcuni di loro che si sono visti precludere la rotta balcanica stanno provando a fare quello che da anni hanno tentato di fare molti migranti afghani, siriani, palestinesi e sudanesi, ovvero nascondersi dentro le stive delle navi che collegano Italia e Grecia. Cambiano le nazionalità ma le vicende drammatiche delle decine di morti nel nostro porto sono sempre le stesse, ragazzi che muoiono soffocati, bruciati o schiacciati da camion senza che si sia mai tentato di immaginarsi una soluzione che possa evitare questi drammi. Da anni chiediamo che vengano aperti canali umanitari sicuri, e che venga cancellato una volta per tutte l'accordo Italia-Grecia sulle riammissioni. Finché questi appelli non saranno raccolti continueremo ad assistere ancora ad altre morti. . Dalle stragi di Parigi in poi in città sono ben visibili i mezzi dell'esercito italiano per la cosiddetta operazione sicurezza antiterrorismo. Tale presenza rispecchia bene la politica europea di rafforzamento dei confini che è del tutto contraria ad una politica di accoglienza e di solidarietà. Esercito, filo spinato e armi produrranno sempre più morti, ma come si sa alcune morti si tollerano meglio di altre.. Continua...