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CSM: il reato di clandestinità paralizzerà il sistema giudiziario

Ecco il parere della Sesta commissione, pronto a essere sottoposto al plenum
Secondo i giudici le nuove norme non aiuteranno nemmeno a frenare gli arrivi illegali

Comporterà la "totale paralisi" di "molti degli uffici giudiziari" l'introduzione del reato di clandestinità. Ad avvertire delle "pesanti ripercussioni negative" che la novità avrà è la Sesta commissione del Csm, nel parere al pacchetto sicurezza approvato all'unanimità, e che sarà discusso oggi pomeriggio dal plenum. Secondo i consiglieri, la nuova norma "non appare idonea a conseguire l'intento di evitare nel nostro Paese la circolazione di stranieri entrati irregolarmente". E lede anche i diritti dei clandestini e dei loro figli, ad esempio quando viene chiesta per la dichiarazione di nascita l'esibizione del permesso di soggiorno da parte del genitore.
In particolare, sottolinea il Csm, le conseguenze peggiori, sul fronte del rallentamento della giudizia, si avranno per i giudici di pace: saranno "gravati da centinaia di migliaia di nuovi processi, tali da determinare la paralisi di molti uffici". Ma problemi si avranno anche per gli "uffici giudiziari ordinari ,impegnati nel processo in primo grado e nelle fasi di impugnazione successive". Il tutto peraltro senza che la norma serva al suo stesso scopo, quello di favorire l'allontanamento dei clandestini. I consiglieri infatti dubitano espressamente del suo "effetto deterrente": "Una contravvenzione punita con pena pecuniaria non appare prevedibilmente efficace per chi è spinto a emigrare da condizioni disperate; senza dire che "già la normativa vigente consente alle autorità amministrative competenti di disporre l'immediata espulsione dei clandestini"; uno strumento su cui pesano "non già carenze normative ma difficoltà di carattere amministrativo e organizzativo". Ma non sarà solo il reato di clandestinità a pesare sugli uffici giudiziari: anche le diverse norme del pacchetto che prevedono inasprimenti sanzionatori o nuovi reati e su cui il giudizio di merito "è positivo", avranno l'effetto di produrre "un ulteriore carico per il sistema penale, già particolarmente gravato e in evidente crisi di effettività" e per le carceri, "ormai allo stremo, avendo superato le 62mila presenze giornaliere".
E poi c'è il problema della lesione dei diritti dei clandestini e dei loro figli operata da alcune delle norme del pacchetto sicurezza, come quella che richiede per la dichiarazione di nascita l'esibizione del permesso di soggiorno da parte del genitore. Norma che secondo i giudici è in contrasto con "il diritto della persona minore di età alla propria identità personale e alla cittadinanza da riconoscersi immediatamente al momento della sua nascita" previsto dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, "determinando una iniqua condizione del figlio di genitori stranieri non regolari nel nostro territorio". Con la conseguenza che il neonato non solo "verrebbe privato della propria identità ma potrebbe essere più facilmente esposto ad azioni volte a falsi riconoscimenti da parte di terzi, per fini illeciti e in violazione della legge sull'adozione".
Inevitabile, continua il Csm, poi, l'incidenza negativa del nuovo reato in tema di accesso a servizi pubblici essenziali relativi a beni fondamentali tutelati dalla Costituzione - il diritto alla salute, ad esempio - da parte degli immigrati non dotati, o non più dotati, di un valido titolo di soggiorno.
Tratto da repubblica

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