Venerdì 8 maggio si è svolta la terza assemblea nazionale telematica
della campagna Siamo qui - Sanatoria Subito che in poco più di un mese
ha raccolto più di 500 sottoscrizioni di realtà sociali e migliaia di
adesioni individuali.
La discussione ha posto come necessario ed
urgente ribadire l’opposizione ad un’ipotesi di regolarizzazione
ritenuta parziale, escludente che ritiene il migrante come un soggetto
“usa e getta” utile solo come forza lavoro per il settore agricolo e nel
lavoro di cura domestica.
Occorre invece riportare un’attenzione
generale sui diritti della persona, ovvero il titolo di soggiorno anche
slegato dal lavoro, un degno salario, la casa, l'accesso al welfare ed
in particolare la garanzia del diritto alla salute, completamente
assenti dal dibattito pubblico.
L’ipotesi di regolarizzazione
avanzata in questi giorni così come il dibattito politico che ne è
scaturito escludono completamente una riflessione più ampia rispetto
alla situazione attuale, all’emergenza sanitaria ancora in corso, alla
necessità di garantire i diritti fondamentali a chi in questi anni ne è
stato privato da una normativa che a colpi di leggi securitarie e
discriminatorie continua a produrre irregolarità ed esclusione. Al
contrario, il discorso pubblico che è stato prodotto nei media, sia dal
governo che dalle opposizioni, si basa sull'affermazione della
“punizione” della persona, a cui viene attribuita la responsabilità
della precarietà, della povertà, della perdita dei documenti, mentre
proprio quel sistema che è il vero responsabile del disastro sociale
viene premiato mettendo al suo servizio le braccia che servono in questo
momento, separate dai corpi, dalle menti, dagli affetti e dai bisogni.
Non avere un permesso di soggiorno nega l’accesso alla sanità,
all’iscrizione anagrafica, alla possibilità di ricongiungere i propri
cari, esclude da ogni misura di welfare! Rende le persone invisibili, e
per il mercato del lavoro ancora più ricattabili e sfruttabili.
La campagna Siamo qui - Sanatoria subito rifiuta quindi la visione
utilitarista e culturale del governo che identifica il migrante solo
come “braccia”.
Ribadisce che la regolarizzazione deve essere
generalizzata per tutti coloro che si trovano in condizione di
irregolarità o di precarietà giuridica, fornendo a tutti coloro che non
possono dimostrare un lavoro un permesso di soggiorno per attesa
occupazione.
Per queste ragioni propone:
📌un’iniziativa
diffusa su tutti i territori nella giornata di giovedì 14 maggio, di
fronte alle prefetture o in altri luoghi simbolici, dove pubblicamente
far emergere una voce diversa da quella istituzionale e dalla becera
retorica delle destre xenofobe;
📌la
creazione di un osservatorio da sviluppare nei territori che si ponga
l’obiettivo di analizzare e monitorare l’applicazione del decreto
governativo di regolarizzazione.
E’ urgente, vista la gravità di
quanto sta accadendo e lo spessore dei diritti che sono in gioco,
portare quanto prima l’azione sul terreno “fisico”, rivendicando il
fatto che manifestare ed esprimere l’opposizione a passaggi che
producono un arretramento generale della sfera dei diritti fondamentali
costituisce una necessità primaria che deve essere riconosciuta,
praticata e difesa.
La campagna Siamo qui - Sanatoria subito,
infine, si associa alla richiesta di immediato dissequestro delle navi
umanitarie Alan Kurdi e Aita Mari, bloccate pretestuosamente nel porto
di Palermo. Le organizzazioni impegnate in operazioni di ricerca e
soccorso sono nuovamente sotto attacco dal governo Conte bis perché non
hanno smesso di salvare vite umane e di denunciare i respingimenti
illegali verso la Libia e l'assenza di soccorsi nel Mediterraneo
centrale.
- Link registrazione assemblea: https://www.facebook.com/meltingpoteuropa/videos/1097733007263930/
- Per essere iscritto/a alla mailing list scrivi a sanatoriasubito@gmail.com
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