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Nessun Cpr nelle Marche! Sabato 7 dicembre mobilitazione sotto il palazzo della Regione

Appuntamento sabato 7 dicembre, ore 10.30 Ingresso Palazzo Raffaello, Via Gentile da Fabriano 9, Ancona

Nessun Cpr nè nelle Marche, nè altrove. Contro ogni forma di detenzione amministrativa. Sono queste le parole d’ordine con cui è partita nel nostro territorio una campagna d’informazione e di mobilitazione contro la costruzione del Centro di permanenza per il rimpatrio a Falconara, in un ex caserma dell’Aereonautica, nei pressi del vecchio aeroporto militare. 

I luoghi, come sappiamo, sono importanti ed hanno una valenza, tanto simbolica quanto concreta, che ci permette, da subito, di comprendere la natura reale di quello che si andrà a costruire.

Un Cpr, cioè una prigione per persone, che pur non avendo commesso nessun reato, vengono private della libertà per mere irregolarità amministrative.

In queste settimane abbiamo sentito le parole di politici locali e regionali volte, per motivi diversi, a smarcarsi da questa scelta, rimpallandosi colpe e responsabilità.

Dopo le battute iniziali, il Governatore Acquaroli non si è più espresso sul tema, lasciando il “lavoro sporco” a Filippo Saltamartini, suo vice, nonché assessore alla Sanità e alle Politiche Integrate per la Sicurezza (sic!).

Le dichiarazioni di Saltamartini sono state costantemente contraddittorie e ogni volta hanno smentito se stesse: nel settembre 2023 rassicurava che nelle Marche non ci sarebbe stato nessun bisogno di un Cpr, mentre dall’ottobre 2024 fino ad oggi ha più volte riaffermato come non sarebbe possibile per la Regione opporsi alla sua realizzazione, trattandosi di una scelta di competenza governativa. Per mascherare le vere ragioni di quest’autentica acrobazia politica, il diktat del governo nazionale, cui prontamente si sono adeguati, sostiene che è una struttura necessaria ai fini della sicurezza.

D’altra parte la sindaca di Falconara si è detta, in perfetto stile nimby, favorevole alla costruzione di un Cpr, basta che non sia nella sua città.

La Signorini ha sottolineato le molteplici criticità ambientali e logistiche di Falconara, sede di nodi infrastrutturali impattanti e provata da decenni di inquinamento e disastro ambientale. Se a Falconara non ci fosse una situazione gravissima, combattuta con forza e determinazione da movimenti e comitati, farebbe sorridere usare, senza vergogna, le criticità ambientali, o i rischi idrogeologici, per opporsi al Cpr, da parte di chi governa quel territorio da ormai quasi vent’anni.

Per noi, al contrario, l’opposizione netta alla costruzione di un campo di detenzione per migranti muove dall’obbrobrio giuridico, umano e politico che esso rappresenta e dalla consapevolezza che i Cpr non sono riformabili o migliorabili, e che non dovrebbero esistere tanto a Falconara, quanto altrove in Italia, e neppure in Albania.

In questo quadro di evidente incapacità decisionale sui propri territori e di totale sottomissione agli ordini dall’alto, la visita ad Ancona del Ministro dell’Interno Piantedosi, ad inizio novembre, non ha fatto altro che confermare questo scenario.

Se, infatti, da un lato, i selfie istituzionali hanno tentato di ricostruire l’immagine del governo aperto al dialogo e al confronto con i rappresentanti politici locali, dall’altro, lo stesso Ministro, ha dichiarato che nelle Marche il Cpr si farà, nonostante nella nostra Regione non ci siano particolari criticità; ammettendo di fatto che la costruzione del Cpr sia più legata ad esigenze di consenso e propaganda governativa, altro che sicurezza, altro che interessi e necessità del territorio.

L’ipocrita debolezza di una Giunta regionale, piegata in un imbarazzante balbettio imposto da Meloni e Piantedosi, non cancella la diretta responsabilità politica ed amministrativa nella costruzione di un “centro per rimpatri”, una prigione per persone che non hanno commesso nessun reato, e richiede, fin da subito, di mobilitarci sotto i palazzi della Regione.

E’ necessario farlo perché sui nostri territori non vogliamo nessun lager per migranti.

E’ necessario farlo perché non siamo mai stati e mai saremo complici di chi vuole fare campagna elettorale sulla pelle dei e delle migranti, o alimentando guerre tra poveri.

E’ necessario farlo perché se le Marche sono ancora libere dalla presenza di questi luoghi di detenzione, nonostante negli ultimi venti anni governi nazionali e regionali di variopinti colori abbiano tentato di imporne la costruzione, è stato solo grazie ad ampie e determinate lotte e mobilitazioni.

In vista del presidio di sabato 7 dicembre davanti la Regione Marche e per condividere le ragioni della Campagna No Cpr Marche, saremo in assemblea giovedì 28 a Senigallia e venerdì 29 novembre a Falconara Marittima.

Campagna contro la detenzione amministrativa – Nessun Cpr nelle Marche nè altrove

blog https://nocprmarche.noblogs.org/

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