Per i profughi ucraini l’elemosina, per le famiglie ospitanti nulla, per tutti gli altri solo discriminazioni
Con il DPCM del 28 Marzo 2022 (ad oggi non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale) e l’ordinanza della protezione civile (Ocdpc n. 881 del 29 marzo 2022) si delineano i contorni delle misure che il governo italiano ha pensato per l’accoglienza delle persone provenienti dall’Ucraina.
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio ne annuncia col petto gonfio di orgoglio le direttrici, rispondendo infastidito a chi chiedeva lumi sulla tempistica dei vari provvedimenti.
Il fatto che la Protezione civile svolga in questo momento un ruolo
importante, che non si limiti soltanto alla gestione logistica dei
profughi, ma che sia parte integrante delle scelte “politiche” e
tecniche (Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile per
assicurare, sul territorio nazionale, l’accoglienza, il soccorso e
l’assistenza alla popolazione in conseguenza degli accadimenti in atto
nel territorio dell’Ucraina), rappresenta una novità non di poco conto.
Novità
che andrebbe salutata positivamente poiché finalmente la questione
legata ai richiedenti asilo (in senso lato) non viene più trattata come
un problema meramente di ordine pubblico e poliziesco dal Ministero
dell’interno, ma assume una connotazione leggermente diversa. Purtroppo
non ci troviamo ancora di fronte ad una completa sottrazione dalla
burocrazia di Questure e Prefetture per avvicinarsi ad altri uffici
amministrativi, infatti lo stesso Curcio ha più volte ribadito la
sinergia con le prefetture e tra i relatori della conferenza stampa ha
voluto il prefetto Francesca Ferrandino.
Nel rincorrersi di decreti ed ordinanze la confusione regna sovrana, e
se non fosse stato per un interessantissimo webinar organizzato dalla cooperativa sociale Dedalus con l’avvocato Salvatore Fachile come relatore, staremo ancora cercando di districarci tra mille quesiti.
Cerchiamo quindi di illustrare in modo esaustivo la questione rispondendo alle domande che in molti si stanno facendo.
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