ORARI DI APERTURA

Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono in via Urbino, 18 - Ancona. Per appuntamenti o informazioni potete conotattarci scrivendo a ambasciata@glomeda.org

Carrelli Vuoti in Piazza: Stop Carovita!

Carrelli vuoti. Lo stanno per diventare. Lo sono già. Carrelli svuotati esattamente come il nostro potere d’acquisto, come i nostri redditi dopo due anni di crisi medico-sanitaria ed economico-sociale.

La crescita è appannaggio di pochi. Il carovita è la realtà dei molti. Di tutti noi. E’ l’esito della grande speculazione finanziaria per far scaricare verso il basso il prezzo della crisi economica e di una finta transizione ecologica che in realtà porta risorse e capitali proprio agli inquinatori.
Il carburante è aumentato, tanto da rendere economicamente conveniente la benzina al metano, alla faccia delle polveri sottili. I generi alimentari anche di base, hanno visto i prezzi salire. Sulle bollette ci si aspetta un aumento del 50% per il gas e del 25% per quella dell’elettricità. Conseguenza, ogni attività o servizio saranno portati ad aumentare i costi e quindi anche i prezzi.
La manovra finanziaria ripresenta la solita politica fatta di “sostegno economico alle imprese” con una riforma fiscale volta a soddisfare gli interessi dei più ricchi, lasciando i soggetti più deboli in balia della precarietà e della povertà. La politica economica del Governo Draghi è, di fatto, una politica classista che inevitabilmente divaricherà ancora di più la forbice della disuguaglianza sociale.
Le sempre più difficili condizioni di vita in cui è costretta la stragrande maggioranza della popolazione, sono sistematicamente escluse dallo spazio pubblico, così come le gravi responsabilità delle istituzioni statali e regionali nella gestione politica della pandemia. La sanità pubblica non è stata potenziata, le terapie intensive non sono ancora sufficienti, le classi pollaio sono ancora tutte lì e il trasporto pubblico è rimasto immutato. La carenza dei servizi pubblici fondamentali e le nuove privatizzazioni messe in cantiere dal governo, producono ulteriore impoverimento e sottrazione di reddito in un contesto in cui politiche di crescita dei salari non sono minimamente all’orizzonte.
Sabato 18 dicembre ad Ancona, in Piazza Pertini, dalle ore 16.30 i carrelli vuoti allora portiamoli in piazza per denunciare l’attacco alla nostra qualità di vita, ai nostri diritti, alla nostra dignità.
Per rivendicare potere d’acquisto, aumenti salariali, un reddito di base, una patrimoniale sui grandi capitali.
Per affermare che la crisi la paghi chi l’ha prodotta; la paghino i ricchi.
Centri Sociali Marche

1 commento:

Unknown ha detto...

Quella di sabato 18 dicembre è stata la prima di una serie di mobilitazioni che come Centri Sociali Marche metteremo in campo sul tema del carovita.
Il calo del potere d’acquisto, la finanziaria tutta volta a favorire le imprese, lo sblocco di sfratti e licenziamenti, l’assenza di ogni iniziativa per contrastare le delocalizzazioni, la privatizzazione dei servizi e la dequalificazione di quelli pubblici stanno producendo un violento attacco alle condizioni di vita di tutti noi.
I carrelli vuoti portati ad Ancona in piazza Pertini volevano rappresentare tutto ciò.
Denunciare le responsabilità dell’attacco ai diritti sociali ed economici in corso, del deterioramento delle condizioni di vita di tante e tanti, invece di scaricarle verso il basso, esattamente come il Governo Draghi, continua a fare sulla questione sanitaria e sui costi della transizione energetica e ambientale. La produzione di senso di colpa, di frustrazione, la messa in solitudine e l’impotenza come nuovi strumenti della lotta di classe dall'alto verso il basso.
Il disprezzo che questa classe dirigente politico-economica esprime verso la vita dei lavoratori è quotidianamente sotto gli occhi di tutti: per questo il 18 dicembre erano in piazza con noi anche gli operai della “Caterpillar” di Jesi colpiti dall’ennesima delocalizzazione e per questo non possiamo che esprimere la nostra rabbia per gli ennesimi omicidi sul lavoro avvenuti a Torino.
È necessario invertire la direzione, rovesciare il piano della lotta di classe contro i magnati dell’industria, della finanza e della politica. Occorre tornare a dare corpo a percorsi di opposizione e conflittualità sociale, aggredire lo stato di cose presente non solo per costruire un futuro diverso, ma anche, da subito, per difenderci dal violento attacco alle nostre materiali condizioni di vita.
Vogliamo continuare il percorso cominciato sabato mettendo insieme quanti si battono per una vita degna: giovedì 23 dicembre saremo ancora in piazza a Jesi, dalla parte degli operai #Caterpillar in agitazione permanente. Convergiamo per insorgere.
#insorgiamo
#senzatregua
#centrisocialimarche