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Network Porti Adriatici: «Interrompere le riammissioni verso la Grecia e i respingimenti verso Albania e Croazia»


In data 7 febbraio 2022, il Network Porti Adriatici  ha inviato una nuova comunicazione al Comitato dei Ministri d’Europa per chiedere la continuazione della procedura di supervisione dell’attuazione della sentenza Sharifi con la quale la Corte EDU aveva condannato l’Italia.

Il Network denuncia, contrariamente a quanto sostenuto dal Governo nell’Action Report del 15 dicembre 2021, il persistere di condotte illegittime così come emerge dall’azione di monitoraggio svolta ai principali porti adriatici e dalle testimonianze.

Nell’ottobre 2014 l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU) per aver respinto – tra gennaio 2008 e febbraio 2009 – in modo indiscriminato alcuni cittadini stranieri provenienti dalla Grecia (caso Sharifi e altri contro Italia e Grecia) e intercettati dalla polizia di frontiera ai porti di Ancona, Bari e Venezia. La Corte EDU ha condannato l’Italia per violazione del divieto di espulsioni collettive, divieto di trattamenti inumani o degradanti e il diritto a un ricorso effettivo contro l’espulsione collettiva e l’esposizione a trattamenti inumani e degradanti. A seguito della sentenza è stata quindi avviata la procedura di supervisione di fronte al Comitato dei Ministri del Consiglio di Europa.

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