Corriere Adriatico 24/10/2008
ANCONA - A sostegno dei diritti degli immigrati, la giunta regionale delle Marche ha proposto una modifica ad alcune disposizioni della legge del 02 marzo 1998. Nel corso degli incontri che si sono svolti tra i rappresentanti delle varie realtà associative marchigiane nel Tavolo istituito dalla Regione per allargare la partecipazione degli immigrati, è emersa l'esigenza di modificare la legge in alcune sue parti per valorizzare e facilitare maggiormente l'inserimento dei cittadini stranieri nella regione.
La proposta di legge prevede tra l'altro che la Regione, nell'ambito delle proprie competenze, ricorra ad ogni strumento riconosciutole dall'ordinamento ed eserciti ogni facoltà e potere riservatole dalla Costituzione e dalla legge al fine di evitare la realizzazione nel territorio regionale di centri di identificazione ed espulsione. O comunque, specifica un comunicato, di centri di detenzione per migranti, nei quali lo stato di reclusione e la limitazione delle libertà personali siano disposte al di fuori del medesimo quadro di garanzie previsto a tutela dei cittadini italiani.
La pdl, sottoposta anche al parere della Consulta regionale degli immigrati, si propone inoltre una rivisitazione della composizione della stessa Consulta sia per adeguarla alla nuova organizzazione degli enti, valorizzando le rappresentanze degli immigrati, sia per rendere il suo funzionamento più operativo. Tra i compiti della Consulta viene prevista la collaborazione con l'Osservatorio regionale per le politiche sociali. Valorizza poi la figura del mediatore interculturale.
La piattaforma presentata al Tavolo
Il Comunicato Stampa della Regione
ANCONA - A sostegno dei diritti degli immigrati, la giunta regionale delle Marche ha proposto una modifica ad alcune disposizioni della legge del 02 marzo 1998. Nel corso degli incontri che si sono svolti tra i rappresentanti delle varie realtà associative marchigiane nel Tavolo istituito dalla Regione per allargare la partecipazione degli immigrati, è emersa l'esigenza di modificare la legge in alcune sue parti per valorizzare e facilitare maggiormente l'inserimento dei cittadini stranieri nella regione.
La proposta di legge prevede tra l'altro che la Regione, nell'ambito delle proprie competenze, ricorra ad ogni strumento riconosciutole dall'ordinamento ed eserciti ogni facoltà e potere riservatole dalla Costituzione e dalla legge al fine di evitare la realizzazione nel territorio regionale di centri di identificazione ed espulsione. O comunque, specifica un comunicato, di centri di detenzione per migranti, nei quali lo stato di reclusione e la limitazione delle libertà personali siano disposte al di fuori del medesimo quadro di garanzie previsto a tutela dei cittadini italiani.
La pdl, sottoposta anche al parere della Consulta regionale degli immigrati, si propone inoltre una rivisitazione della composizione della stessa Consulta sia per adeguarla alla nuova organizzazione degli enti, valorizzando le rappresentanze degli immigrati, sia per rendere il suo funzionamento più operativo. Tra i compiti della Consulta viene prevista la collaborazione con l'Osservatorio regionale per le politiche sociali. Valorizza poi la figura del mediatore interculturale.
La piattaforma presentata al Tavolo
Il Comunicato Stampa della Regione
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