Ma quali banlieue...questa è la città che viene
Sarà l’aria pesante che si respira in questi giorni, saranno le nuove leggi emanate e quelle in via di approvazione, saranno anni e anni di restrizioni, blocchi burocratici e negazione dei diritti, sarà il fatto che oggi i migranti sono lo specchio dei nostri territori, plasmati irreversibilmente dalla globalizzazione, sarà forse che sono tanti, di diverse provenienze, inseriti nel tessuto sociale, produttivo, politico. Ciò che è avvenuto ieri sera nella città di Padova non fa che confermare quello che già in questi ultimi mesi, le diverse iniziative che hanno avuto luogo in moltissime città, ci avevano consegnato come una realtà indelebile.
Era previsto per le 18.00 il presidio lanciato dai migranti, insieme all’Ass. Razzismo Stop, in seguito ai pestaggi subiti da due ragazzi camerunensi dai Carabinieri durante uno dei controlli che stanno interessando i locali e le attività comemrciali gesite da migranti in città.Con il trascorrere dei minuti il presidio si è infoltito e centinaia di migranti, in larga parte centro-africani, hanno cominciato a romepre gli argini del sit-in autorizzato, prima con le loro urla, che attraverso il microfono hanno tuonato su tutta la zona della Stazione, e poi fisicamente, quando hanno deciso, in ormai quasi un migliaio, di mettersi in cammino riempendo il corso principale della città del Santo, tra le rotaie del tram ed i marciapiedi, tra uno slogan urlato in coro e gli inviti di tante voci ad unirsi al corteo.
Da molti anni una manifestazione non attraversava la zona pedonale del salotto cittadino, quella dei negozi griffati e del Caffè Pedrocchi, quella ben conosciuta dagli ambulanti che su quel marmo liscio hanno steso più volte i loro teli per poi ricomporli frettolosamente e mettersi in fuga dalle pattuglie (non sempre delicate, per usare un eufemismo) della Polizia Municipale.
Il Corteo ha raggiunto il Palazzo del Comune e poi ancora la Prefettura per denunciare la responsabilità dell’amministrazione comunale e del Governo sull’operato delle Forze dell’Ordine che lamentano in questi mesi aggressioni e ribellioni ai loro danni, ma che da sempre hanno pensato di padroneggiare con arbitrarie e continuative initimidazioni contro negozianti e passanti (ovviamente stranieri) delle zone consioderate "a rischio".
Certo di rischi a Padova se ne corrono parecchi, uno striscione che riprendeva lo slogan del Corteo del 4 ottobre a Parma chiedeva: "E a noi...chi ci protegge da voi?".
Ma non è stato solamente un corteo contro le aggressioni. I molti che hanno attraversato il centro della città lunedì sera, chiedevano dignità, diritti, chiedevano che si smetta di "sparare nel mucchio" attribuendo ad una generalità di soggetti, gli stranieri, responsabilità di pochi.
Si è agitato molto, soprattutto da parte della stampa locale, il timore delle banlieu. Proprio la serata di lunedì consegna alla città la proposta di costruire insieme la società che viene, consapevoli delle tante difficoltà e delle tante contraddizioni che vivono nei territori globalizzati, ma anche che il futuro, l’orizzonte non può che guardare alla società meticcia. Viverla e non rifiutarla stupidamente, significa darle dignità.
I prossimi appuntamenti sono per venerdì 17, dalle ore 22.00 presso la sede dell’Ass. Razzismo Stop, per una festa cdontro il razzismo e per i diritti. I dj della serata saranno proprio le vittime dell’aggressione.
E ancora, per lunedì 20, dalle ore 19.00, presso l’Associazione Razzismo Stop, in via Gradenigo 8, nel quartiere Portello, una assemblea S.O.S. razzismo in cui discutere come proseguire le iniziative.
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